Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
«Io blasfemo? Macché, sono cattolico» Lo sfogo di Rossettini per la squalifica
Il difensore espulso a Cosenza. Il club salentino non farà ricorso
LECCE «Io blasfemo? Macché, credo nell’esatto contrario. All’arbitro ho detto solo “pensa ad arbitrare”, ma lui ha sentito una frase blasfema in più, mai pronunciata. Anzi, mi arrabbio se qualcuno vicino a me lo fa». Luca Rossettini, difensore del Lecce, pur accettando il provvedimento del giudice sportivo che lo ha squalificato per una giornata per l’espulsione rimediata a Cosenza subito dopo il «rosso» a mister Corini, non ci sta a passare per un «bestemmiatore».
«Non è la verità dei fatti: il mio non è stato un comportamento tale da meritare l’espulsione – dice – e poi mi hanno messo in bocca parole mai pronunciate. Mi ha dato molto fastidio: l’utilizzo di tali espressioni non appartiene alla mia indole, alla mia educazione ed al mio modo di vivere e praticare la fede cristiana. Non risponde ai principi e ai valori in cui credo». «Sono un cattolico praticante, vado a messa tutte le domeniche, da piccolo ho fatto anche il chierichetto. La fede – racconta Rossettini - mi ha accompagnato sin da quando ero piccolo, ma l’ho scoperta negli anni giovanili: è un’esperienza che, per me, vale la pena vivere. Tutta la mia vita è fondata sul rapporto privilegiato con qualcuno che è disposto a perdonarci sempre». La stessa società giallorossa è convinta della ricostruzione dei fatti raccontata da Rossettini, di cui «conosce ed apprezza i valori etici e morali», e non farà ricorso contro la squalifica del calciatore, «nella consapevolezza che non si possa superare la valenza probatoria del referto di gara, pur fondato, in buona fede, su un errore di percezione». Tornando al calcio giocato, contro il Torino per lui è stata la seconda gara stagionale - entrambe in Coppa Italia – in cui ha giocato dall’inizio alla fine. Non accadeva dall’1 marzo 2020, prima del lockdown, e prima che un virus ancora sconosciuto lo costringesse anche al ricovero in ospedale.
«Come squadra abbiamo disputato un’ottima partita – commenta il difensore - Purtroppo mi sono ritrovato in un paio di circostanze abbastanza decisive: fino a quei due episodi, in uno dei quali potevo fare ben poco, però, ero contento della mia partita. Sono consapevole che c’è da lavorare, devo mettere minuti nelle gambe: fino a fine agosto ho pagato le conseguenze di quel virus. Ad eccezione della gara di coppa contro la Feralpisalò, non disputavo una gara intera da mesi».