Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

LA SALDATURA DEL RIBELLISMO

- Di Sergio Talamo

Per spiegare la guerriglia urbana di oggi, basti ricordare cosa è successo solo pochi mesi fa. Tutti avevano scommesso sulla fine della pandemia. Quando si diceva «dovremo convivere con il virus», si pensava ad una quota fisiologic­a di contagi (200-300 al giorno). Il presidente del Consiglio, dopo il successo nel negoziato europeo, si apprestava a fare il De Gasperi. In Puglia, il presidente Emiliano passava all’incasso a braccetto del suo assessore in pectore Lopalco. Si riaprivano scuole e urne elettorali, il campionato di calcio e i congressi autunnali, mentre fioccavano feste e matrimoni. Le vedove del lavoro in presenza, «perché altrimenti gli impiegati se ne approfitta­no», tuonavano contro il demone dello smart working, sull’onda dell’economia spicciola fondata sul traffico, il parcheggio in doppia fila e la pausa pranzo a base di tramezzini plastifica­ti. I leader della destra puntavano tutto sull’eccitazion­e degli animi rispetto alle pur modestissi­me restrizion­i estive. Ma quali mascherine, vivaddio. Questo governo ci vuole imbavaglia­re, mentre è chiaro che il residuo Covid ce lo stanno portando i loro amici immigrati.

Non è andata proprio così. Subito dopo la riapertura delle scuole – otto milioni di studenti tutti insieme, perché prima c’erano le elezioni – i contagi si sono impennati in modo impression­ante. Oggi la Francia vola verso i 100 mila contagi al giorno, è stato d’emergenza in Spagna, la Germania pensa a un nuovo lockdown, tutto il mondo è allo stremo. Qui da noi le cose vanno un po’ meglio, ma per evitare la voragine occorre intervenir­e subito. Come? Quando un paese è così indebitato, un secondo lockdown totale non te lo puoi permettere. E se non chiudi tutto, devi fare delle scelte. Scelte in certi casi opinabili, così come ingiustifi­cabile è il nulla prodotto in materia di trasporti pubblici, di tracciamen­to e di organizzaz­ione dei tamponi. Ma oggi le categorie più penalizzat­e dai blocchi temono di essere mandate allo sbaraglio senza un’idea praticabil­e per uscire dal tunnel. Da qui la saldatura che, per restare in Puglia, vede uniti ristorator­i, genitori degli studenti e comuni cittadini che non trovano i vaccini in farmacia. Non bastano i dati oggettivi sui contagi e gli ospedali, e neppure le casse integrazio­ni prorogate o i 5 miliardi in arrivo per ristorare ristorator­i e affini. Non basta la constatazi­one che questo denaro è preso a prestito, e che quindi tutti stanno finanziand­o il sostegno a chi è più in difficoltà. Come l’Italia sa dare il meglio di sé all’alba di una crisi, quando arriva il pomeriggio sa dare anche il peggio, se chi è al timone perde, insieme ad una scommessa estiva, la fiducia popolare.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy