Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il porto vip firmato dal sindaco concorrente
A Gallipoli 450 posti barca. Il progettista è l’ingegnere a capo del Comune di Otranto
La società Porto Gaio srl ha presentato alla Regione Puglia un progetto per la costruzione di un mega porto turistico sul litorale di Gallipoli dotato di 450 posti barca. La curiosità è che il progetto porta la firma di Pierpaolo Cariddi (foto), ingegnere e sindaco di Otranto, principale concorrente di Gallipoli in Salento per il turismo.
Mentre il Comune di Gallipoli sonnecchia sul fronte della portualità turistica, non avendo ancora dotato la città, a dispetto del suo pedigree, dell’atteso approdo pubblico, i privati sfoderano un progetto da 24 milioni di euro per un maxi-attracco con 450 posti barca. Ecco, in estrema sintesi, cosa è previsto, tra mare e terra, su un’area di 14 ettari, l’equivalente di 20 campi da calcio, tanto per avere un termine di paragone: una poderosa diga artificiale; sei pontili galleggianti fino a 200 metri di lunghezza; ormeggi per imbarcazioni lunghe fino a 40 metri; parcheggi per 325 auto; un nuovo edificio destinato a servizi generali; banchina per il rifornimento, ristorante.
La società Porto Gaio srl, che gestisce l’omonimo porticciolo sul versante nord della fascia costiera gallipolina, intende potenziare il bacino in concessione con un’opera che, per lo schieramento di opposizione consiliare «Gallipoli futura», si basa su un inaccettabile presupposto: lo stravolgimento del Piano regolatore attraverso una variante che renda fattibile la mega struttura dedicata al diporto nautico a discapito del previsto porto peschereccio.
Quanto basta, secondo l’ex sindaco Flavio Fasano, alla guida del gruppo di minoranza, perché se ne discuta in Consiglio comunale. Passaggio obbligato, come sostiene «Gallipoli futura», per un pronunciamento dirimente sulla questione. Occorre, cioè, stabilire, se l’opera sia da considerarsi di interesse pubblico generale e, quindi, avviare o meno le procedure per la variante urbanistica. Ma una trattazione aperta in Consiglio comunale consentirebbe ai cittadini di prendere piena coscienza della portata dell’insediamento e del suo impatto, sotto tutti gli aspetti, da quelli economici a quelli ambientali.
Peraltro, c’è un aspetto piuttosto curioso nella vicenda: il progetto reca la firma dell’ingegnere Pierpaolo Cariddi, attuale sindaco di Otranto, altra perla turistica salentina da sempre protagonista di una sana forma di antagonismo con Gallipoli che investe le svariate sfaccettature dell’appeal. Una confronto tra modelli differenti, tra filosofie di approccio al mercato, quello eminentemente culturale con target «famiglia» di Otranto e quello giovanile e godereccio di Gallipoli. Il progetto del «Marina» è da tempo approdato negli uffici regionali del Demanio che, con nota del 30 luglio scorso, hanno fissato una conferenza di servizi, nel quadro delle procedure per il rilascio della concessione, il 14 gennaio 2021. È lecito, dunque, chiedersi che fine hanno fatto il «porto come modello mondiale di economia blu», il valore «strategico» assegnato alla portualità turistica, il «project financing in funzione di una prospettiva d’incremento del traffico commerciale e crocieristico» di cui si legge nel programma elettorale del sindaco Stefano Minerva che in primavera giunge alla fine del suo mandato quinquennale? La risposta non si fa attendere: «A noi la portualità turistica interessa – spiega Minerva – prova ne sia il lavoro fatto con le navi da crociera che hanno iniziato ad approdare a Gallipoli. Nel 2017 abbiamo elaborato una delibera in cui si chiedeva agli uffici di lavorare in funzione di un incarico tecnico per un piano regolatore portuale che è l’elemento da cui si deve partire. Su questi temi siamo disponibili ad aprire un dialogo con la città».
Eccolo, dunque, lo stato dell’arte: un percorso dialettico ancora tutto da avviare, in funzione di un’idea evanescente di porto turistico. Il canto del cigno di una pubblica amministrazione sopraffatta dalla rapidità dell’iniziativa privata che, con idee chiare e denari alla mano, prova a cambiare il destino di una città.
Minerva
L’elemento da cui si deve partire è un piano regolatore portuale Sono pronto ad aprire un dialogo con la città