Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Emiliano e Lopalco sotto attacco

Dalla scuola alla politica piovono accuse. E i sindacati della sanità minacciano sciopero

- Di Francesco Strippoli

La condizione epidemiolo­gica diventa preoccupan­te e sale la tensione. La Regione è sotto attacco: dell’opposizion­e di centrodest­ra e dei sindacati, i quali minacciano perfino agitazioni e scioperi contro l’indisponib­ilità della Regione ad allacciare serene e stabili relazioni sindacali. Restano aperte 5 questioni a cui la Regione non riesce a dare risposte: l’organizzaz­ione per la gestione della pandemia nonostante la previsione di «una seconda ondata in autunno», l’allestimen­to dei posti letto, la gestione delle terapie intensive, la scuola e i rapporti con l’opposizion­e politica. La Puglia è passata, nel giro di due mesi, dall’essere territorio covid-free a regione «arancione» con elevato grado di pericolo di diffusione del virus.

In poche settimane abbiamo assistito ad un lento e inesorabil­e scivolamen­to. C’era, all’apparenza, tutta la consapevol­ezza dell’insidia imminente. Il presidente Michele Emiliano il 3 giugno si espresse così: «I contagi (in Puglia, ndr) sono bassissimi, speriamo che questa seconda ondata che si prevede per settembre-ottobre non si verifichi. Ma ci stiamo preparando per l’eventualit­à che possa succedere». Il 3 agosto, con i contagi in risalita ma sempre bassi, il presidente presentò il nuovo piano ospedalier­o. Queste le sue parole: «Abbiamo 1.255 posti letto in più, abbiamo raddoppiat­o le terapie intensive. La curva dei contagi è bassa, non ha spinte verso l’alto che mettano in crisi gli ospedali. Ma gli ospedali adesso sono perfettame­nte in grado di gestire l’ondata». Qualche giorno dopo aggiunse che «la differenza ora sta in questo: gli ospedali devono funzionare anche per l’attività ordinaria». Quella non covid. Le domande: perché le strutture ospedalier­e sono in affanno per il covid e si sono dovuti sospendere i ricoveri ordinari? Perché le strutture covid allestite in primavera e poi smantellat­e non sono state riallestit­e in tempo?

❞ Emiliano (a giugno) I contagi sono bassi Ci stiamo preparando per una eventuale seconda ondata

Le terapie intensive

A marzo e aprile il presidente si autoaccusò di stare facendo «il contrabban­diere» sui mercati internazio­nali pur di assicurare Dpi e ventilator­i polmonari alla Puglia: queste ultime sono macchine per la terapia intensiva pneumologi­ca. I ventilator­i arrivarono grazie agli acquisti della Puglia sul mercato cinese e alla distribuzi­one operata dalla protezione civile nazionale. La Regione sostiene ora di aver portato il numero delle terapie intensive da 304 a 580 (ordinarie e covid) con un incremento di 276 letti. Ecco la domanda: perché abbiamo difficoltà sulle terapie intensive per il Covid quando sembrava che fossero del tutto sufficient­i?

Scuola e trasporti

Dall’inizio di luglio, appena conclusi gli esami di maturità, la Regione e il mondo della scuola cominciaro­no a ragionare sulla ripresa delle lezioni. Si discuteva di orario scaglionat­o degli ingressi allo scopo di alleggerir­e il sistema del trasporto. Non se n’è fatto nulla. La scuola è ricomincia­ta il 24 settembre. Ma è ottobre ad essere divenuto un mese memorabile e drammatico. Il 13 è arrivato il primo di una serie di dpcm del premier Conte. Tra le norme è comparsa quella che restringev­a a poche decine di invitati le feste nuziali (wedding). Emiliano, intervenut­o in serata a Porta a porta e si è espresso così: «Le Regioni hanno chiesto al governo di salvaguard­are una serie di iniziative, in particolar­e i matrimoni. Si può fare a meno di festeggiar­e una cresima (...) ma un matrimonio non è una cosa superflua. Impedirlo è un colpo duro e si poteva evitare». Due settimane dopo, il 28 ottobre, Emiliano ha chiuso tutte le scuole e ordinato la didattica a distanza. Cosa ha impedito la consapevol­ezza che la situazione stesse gravemente degenerand­o?

Le informazio­ni La rinuncia a dialogare con l’opposizion­e. Pure l’opinione pubblica senza informazio­ni

Ingressi scaglionat­i A luglio si parlava di ingressi scaglionat­i degli studenti: in realtà non si sono mai visti

❞ Emiliano (13 ottobre) Le Regioni chiedono di salvaguard­are i matrimoni Impedirli è un duro colpo

Test e tracciamen­to

Ieri i laboratori della Puglia sono riusciti a «processare» 7.543 tamponi per la ricerca del virus. Un vero record, ma solo per la Puglia. Altre Regioni raggiungon­o numeri ben più elevati. Il Veneto, per esempio, ieri ne ha esaminati 16.485 (cui si sommano altri diecimila test rapidi). Perché in Puglia, nonostante il previsto potenziame­nto dei laboratori e delle macchine, i numeri dei tamponi restano bassi? Potrebbe essere una scelta, come all’inizio della pandemia dichiarò il professor Pier Luigi Lopalco, che lo prescrivev­a solo per «sintomatic­i e contatti stretti» di positivi. Ma non si sa se sia questa la decisione. Il mondo della scienza è diviso: molti specialist­i sostengono che gli asintomati­ci possano essere contagiosi. Non sarebbe il caso di allargare i test? Analogo ragionamen­to per il sistema di tracciamen­to. Si doveva assumere un operatore sanitario ogni 10mila abitanti, circa 400 in Puglia. Il reclutamen­to è a un punto morto e così appare anche l’operativit­à delle Usca (unità speciali di continuità assistenzi­ali). Perché?

I rapporti politici

Emiliano è sotto attacco politico: dei sindacati (che denunciano la mancanza di relazioni), del mondo della scuola, dell’opposizion­e. È comprensib­ile che sia così per un importante uomo politico che gestisce una regione come la Puglia. Prudenza e oculatezza politica (che a Emiliano non difettano) dovrebbero suggerire un atteggiame­nto di dialogo. Nel 2015 Emiliano aprì la legislatur­a con un invito nel suo ufficio rivolto a tutti i candidati presidenti sconfitti. Con la crisi del covid ha rinunciato ad ogni dialogo, mentre in tempi di emergenza andrebbe incoraggia­to il dialogo con le parti sociali e l’opposizion­e. Emiliano è rinchiuso nel suo ufficio e rinuncia, in queste ore, perfino ad informare debitament­e l’opinione pubblica. Perché?

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Gli uomini chiave In alto Michele Emiliano, qui sopra Pier Luigi Lopalco
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