Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Emiliano e Lopalco sotto attacco
Dalla scuola alla politica piovono accuse. E i sindacati della sanità minacciano sciopero
La condizione epidemiologica diventa preoccupante e sale la tensione. La Regione è sotto attacco: dell’opposizione di centrodestra e dei sindacati, i quali minacciano perfino agitazioni e scioperi contro l’indisponibilità della Regione ad allacciare serene e stabili relazioni sindacali. Restano aperte 5 questioni a cui la Regione non riesce a dare risposte: l’organizzazione per la gestione della pandemia nonostante la previsione di «una seconda ondata in autunno», l’allestimento dei posti letto, la gestione delle terapie intensive, la scuola e i rapporti con l’opposizione politica. La Puglia è passata, nel giro di due mesi, dall’essere territorio covid-free a regione «arancione» con elevato grado di pericolo di diffusione del virus.
In poche settimane abbiamo assistito ad un lento e inesorabile scivolamento. C’era, all’apparenza, tutta la consapevolezza dell’insidia imminente. Il presidente Michele Emiliano il 3 giugno si espresse così: «I contagi (in Puglia, ndr) sono bassissimi, speriamo che questa seconda ondata che si prevede per settembre-ottobre non si verifichi. Ma ci stiamo preparando per l’eventualità che possa succedere». Il 3 agosto, con i contagi in risalita ma sempre bassi, il presidente presentò il nuovo piano ospedaliero. Queste le sue parole: «Abbiamo 1.255 posti letto in più, abbiamo raddoppiato le terapie intensive. La curva dei contagi è bassa, non ha spinte verso l’alto che mettano in crisi gli ospedali. Ma gli ospedali adesso sono perfettamente in grado di gestire l’ondata». Qualche giorno dopo aggiunse che «la differenza ora sta in questo: gli ospedali devono funzionare anche per l’attività ordinaria». Quella non covid. Le domande: perché le strutture ospedaliere sono in affanno per il covid e si sono dovuti sospendere i ricoveri ordinari? Perché le strutture covid allestite in primavera e poi smantellate non sono state riallestite in tempo?
❞ Emiliano (a giugno) I contagi sono bassi Ci stiamo preparando per una eventuale seconda ondata
Le terapie intensive
A marzo e aprile il presidente si autoaccusò di stare facendo «il contrabbandiere» sui mercati internazionali pur di assicurare Dpi e ventilatori polmonari alla Puglia: queste ultime sono macchine per la terapia intensiva pneumologica. I ventilatori arrivarono grazie agli acquisti della Puglia sul mercato cinese e alla distribuzione operata dalla protezione civile nazionale. La Regione sostiene ora di aver portato il numero delle terapie intensive da 304 a 580 (ordinarie e covid) con un incremento di 276 letti. Ecco la domanda: perché abbiamo difficoltà sulle terapie intensive per il Covid quando sembrava che fossero del tutto sufficienti?
Scuola e trasporti
Dall’inizio di luglio, appena conclusi gli esami di maturità, la Regione e il mondo della scuola cominciarono a ragionare sulla ripresa delle lezioni. Si discuteva di orario scaglionato degli ingressi allo scopo di alleggerire il sistema del trasporto. Non se n’è fatto nulla. La scuola è ricominciata il 24 settembre. Ma è ottobre ad essere divenuto un mese memorabile e drammatico. Il 13 è arrivato il primo di una serie di dpcm del premier Conte. Tra le norme è comparsa quella che restringeva a poche decine di invitati le feste nuziali (wedding). Emiliano, intervenuto in serata a Porta a porta e si è espresso così: «Le Regioni hanno chiesto al governo di salvaguardare una serie di iniziative, in particolare i matrimoni. Si può fare a meno di festeggiare una cresima (...) ma un matrimonio non è una cosa superflua. Impedirlo è un colpo duro e si poteva evitare». Due settimane dopo, il 28 ottobre, Emiliano ha chiuso tutte le scuole e ordinato la didattica a distanza. Cosa ha impedito la consapevolezza che la situazione stesse gravemente degenerando?
Le informazioni La rinuncia a dialogare con l’opposizione. Pure l’opinione pubblica senza informazioni
Ingressi scaglionati A luglio si parlava di ingressi scaglionati degli studenti: in realtà non si sono mai visti
❞ Emiliano (13 ottobre) Le Regioni chiedono di salvaguardare i matrimoni Impedirli è un duro colpo
Test e tracciamento
Ieri i laboratori della Puglia sono riusciti a «processare» 7.543 tamponi per la ricerca del virus. Un vero record, ma solo per la Puglia. Altre Regioni raggiungono numeri ben più elevati. Il Veneto, per esempio, ieri ne ha esaminati 16.485 (cui si sommano altri diecimila test rapidi). Perché in Puglia, nonostante il previsto potenziamento dei laboratori e delle macchine, i numeri dei tamponi restano bassi? Potrebbe essere una scelta, come all’inizio della pandemia dichiarò il professor Pier Luigi Lopalco, che lo prescriveva solo per «sintomatici e contatti stretti» di positivi. Ma non si sa se sia questa la decisione. Il mondo della scienza è diviso: molti specialisti sostengono che gli asintomatici possano essere contagiosi. Non sarebbe il caso di allargare i test? Analogo ragionamento per il sistema di tracciamento. Si doveva assumere un operatore sanitario ogni 10mila abitanti, circa 400 in Puglia. Il reclutamento è a un punto morto e così appare anche l’operatività delle Usca (unità speciali di continuità assistenziali). Perché?
I rapporti politici
Emiliano è sotto attacco politico: dei sindacati (che denunciano la mancanza di relazioni), del mondo della scuola, dell’opposizione. È comprensibile che sia così per un importante uomo politico che gestisce una regione come la Puglia. Prudenza e oculatezza politica (che a Emiliano non difettano) dovrebbero suggerire un atteggiamento di dialogo. Nel 2015 Emiliano aprì la legislatura con un invito nel suo ufficio rivolto a tutti i candidati presidenti sconfitti. Con la crisi del covid ha rinunciato ad ogni dialogo, mentre in tempi di emergenza andrebbe incoraggiato il dialogo con le parti sociali e l’opposizione. Emiliano è rinchiuso nel suo ufficio e rinuncia, in queste ore, perfino ad informare debitamente l’opinione pubblica. Perché?