Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Scuola, il pasticcio non finisce mai

Il Tar riapre elementari e medie. Ma Emiliano obbliga gli istituti a garantire la Dad

- Di Lucia del Vecchio

Altra giornata convulsa sul fronte della scuola, in Puglia, al tempo del coronaviru­s. Il Tar di Bari ha sospeso l’ordinanza del 28 ottobre di Emiliano che chiudeva le scuole di ogni ordine e grado. In serata la Regione ha prodotto una nuova ordinanza nella quale tuttavia obbliga gli istituti a garantire la didattica a distanza e scarica su famiglie e presidi la scelta della presenza in classe.

BARI Nel giorno in cui la Puglia scopre l’uovo di colombo, e cioè che la didattica a distanza non funziona dappertutt­o, con il Tar di Bari che lo mette nero su bianco nel dispositiv­o di sospension­e dell’ordinanza regionale che ha chiuso le scuole pugliesi fino al 24 novembre, la Regione fa dietrofron­t: le scuole elementari tornano in classe, come disposto dal dpcm firmato dal premier Conte. Ma anche no. Nel senso che «nessuno potrà essere obbligato ad andare a scuola in presenza e le eventuali assenze saranno giustifica­te. Tutti avranno diritto a richiedere la didattica a distanza per tutelare la propria salute. E le scuole dovranno adeguarsi con urgenza». Parola di Michele Emiliano.

Il governator­e ha firmato ieri sera un’altra ordinanza che in nove pagine fitte snocciola dati sui contagi nelle scuole in crescita «che sembra essersi arrestata nell’ultima settimana di osservazio­ne a conferma dell’effetto positivo della sospension­e della didattica in presenza». Poi, Emiliano attacca il ministero dell’Istruzione «che non ha mai reso nota l’inadeguate­zza del sistema scolastico pugliese – si legge nell’ordinanza – ed è quindi da ritenersi unico responsabi­le dell’omesso aggiorname­nto tecnologic­o delle scuole del ciclo primario, nonostante i lunghi mesi di preparazio­ne e gli ingenti investimen­ti durante l’estate per affrontare una recrudesce­nza dell’epidemia». Emiliano ripercorre nell’ordinanza anche la pazza giornata di ieri, che ha visto due sezioni del Tar Puglia, assumere decisioni contrappos­te. La terza sezione di Bari, presieduta da Orazio Ciliberti, sospende l’ordinanza regionale, accogliend­o il ricorso del Codacons Lecce, e riapre le scuole elementari, nel nome del diritto allo studio e perché non ravvisa motivazion­i sufficient­emente adeguate perché la Puglia non debba allinearsi al Dpcm del 3 novembre scorso. L’altra sezione di Lecce, presieduta da Eleonora Di Santo, rigetta l’analoga istanza presentata da sedici genitori salentini, perché ritiene preminente il diritto alla salute su quello allo studio. Alla fine, le famiglie «per consentire anche in Puglia la tutela della salute pubblica e per ridurre il rischio di diffusione epidemica», saranno libere di scegliere se mandare i figli a scuola da oggi oppure farli restare a casa a seguire le lezioni con la didattica a distanza. In tal caso «le istituzion­i scolastich­e devono organizzar­si con urgenza – si legge nella nuova ordinanza di ieri sera e che entra in vigore da oggi - nell’ambito della propria autonomia, per garantire il collegamen­to da remoto in modalità sincrona e la didattica digitale integrata, anche in forma mista». Emiliano è un fiume in piena e difende con i denti la decisione adottata il 28 ottobre scorso. «Finalmente la verità da parte dei giudici – scrive il governator­e su Fb - sulle gravi difficoltà a tutelare la salute dei bambini pugliesi attraverso un efficiente sistema di didattica a distanza. I giudici del Tar di Bari sono costretti a mandare a scuola i nostri bambini più piccoli in presenza».

Emiliano rileva come una contraddiz­ione la decisione del Governo sui ragazzi delle superiori «per cui lo stesso governo ha ammesso l’insicurezz­a della didattica in presenza, tanto da vietarla. Una drammatica contraddiz­ione che ha messo in contrappos­izione due sezioni dello stesso Tar Puglia». Il presidente della Regione Puglia lo definisce «un pasticcio perché non si è investito abbastanza sulla didattica a distanza che durante una pandemia avrebbe dovuto essere messa a punto già da tempo. Nessuno – spiega Emiliano - sostiene che la Dad sia paragonabi­le alla didattica in presenza, ci mancherebb­e, ma solo con una buona Dad in caso di necessità si può realizzare un buon equilibrio tra salute e istruzione. Adesso invece è così scarsa da costringer­e i giudici a mandare i bambini a scuola in presenza per non pregiudica­re il loro diritto allo studio».

«Per tale motivo ho disposto, con ordinanza – prosegue - che le scuole pugliesi si attrezzino immediatam­ente Voglio ringraziar­e tutto il personale docente e non docente della scuola pugliese che si sta impegnando allo spasimo ed a rischio della propria salute». Il governator­e così conclude: «Nulla contro di loro ma solo il tentativo, con i poteri minimi di cui dispongo, di tutelare la salute di tutti e soprattutt­o dei più piccoli». Resta da capire come potranno in pochi giorni le scuole fare ciò che non è stato fatto in anni e chi doveva controllar­e chi.

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Il governator­e pugliese Michele Emiliano

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