Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Raccolta dei rifiuti, l’altolà della mafia
Trinitapoli, azienda di Torino vince l’appalto. Tre giorni dopo bruciati tutti i mezzi
Appena il 2 novembre scorso aveva vinto l’appalto per la raccolta dei rifiuti a Trinitapoli. Ma nella notte tra giovedì e venerdì la TeknoService srl di Torino si è vista bruciare i compattatori e i mezzi presenti nel suo deposito pugliese. L’incendio, di origine dolosa, viene ritenuto un chiaro segnale giunto dalle organizzazioni malavitose locali. Il sindaco Losapio: «Atto grave ma non ci pieghiamo».
TRINITAPOLI «Nessun atto intimidatorio e criminale potrà avere la meglio». È ferma e decisa la posizione del neo sindaco di Trinitapoli, Emanuele Losapio, a poche ore dall’incendio che ha distrutto undici dei mezzi a disposizione TeknoService Srl, l’azienda con sede legale a Piossasco (Torino) che appena lunedì scorso aveva iniziato il suo lavoro di raccolta e gestione dei rifiuti solidi urbani all’interno della città. A distanza di tre giorni, però, la serenità del lavoro è stata minata dal’inquietante episodio. Qualcuno, nella notte tra giovedì e venerdì è entrato nel centro raccolta e ha dato fuoco a compattatori e vasche per la raccolta dei rifiuti.
«Mezzi nuovi e perfettamente funzionanti», precisa il primo cittadino. Quattro di essi sono stati totalmente divorati dalle fiamme. Sono irrecuperabili. Occorrerà del lavoro invece per rimettere in sesto gli altri sette mezzi, salvati dal rogo soltanto dal tempestivo intervento dei vigili del fuoco. Si tratta di un appalto di quasi 4 milioni. «In un momento in cui la comunità è chiamata al sacrificio a causa della pandemia, un atto del genere non deve destabilizzare: già in queste ore abbiamo pensato ad assicurare la rapida ripresa del servizio», aggiunge il sindaco. E infatti, in tutta risposta all’atto criminale, già nel pomeriggio i lavoratori dell’azienda erano al lavoro per assicurare la raccolta porta a porta. «Un miracolo lavorare con soli quattro mezzi, eppure l’azienda ce l’ha fatta limitando al massimo i disagi», ribadisce Losapio. Nel giro di due ore, il capannone è stato avvolto da lingue di fuoco che hanno divorato i camion, con il rischio di procurare ingenti danni agli edifici circostanti per via dell’alimentazione a gas di alcuni compattatori. Una volta domate le fiamme, i carabinieri hanno effettuato i rilievi ed acquisito gli elementi utili alle indagini. Importanti risposte potrebbero arrivare a stretto giro dall’esame dei filmati delle telecamere di videosorveglianza situate proprio nei pressi della struttura e in ampia parte della città. Sulla natura dolosa dell’incendio sembra ormai non esserci più dubbio da parte degli inquirenti. Resta tuttavia da capire quale sia l’identità degli esecutori e se vi sia uno o più mandanti. Da Palazzo di Città parlano di «fatto gravissimo», motivo per cui il sindaco Losapio ha chiesto alla Prefettura la convocazione dell’Osservatorio sulla legalità, l’istituto sorto a Trinitapoli lo scorso mese di luglio in risposta all’ennesimo efferato omicidio che aveva macchiato di sangue le strade cittadine. «Nei prossimi giorni incontrerò anche i rappresentanti dell’azienda per esprimere personalmente a loro e a tutti i lavoratori la solidarietà della comunità cittadina»,conclude il sindaco di Trinitapoli.
Anche la Cgil ha espresso parole di condanna per quanto accaduto. «Con fermezza e forte rammarico condanniamo tale increscioso episodio in un periodo già di per sé complicato per tutta la comunità. Esprimiamo vicinanza all’amministrazione comunale e alla stessa azienda in questo delicato momento e siamo certi che col supporto di tutti i lavoratori verrà scongiurata un’eventuale emergenza nelle operazioni di raccolta e spazzamento», hanno dichiarato attraverso una nota congiunta i sindacalisti Emanuele Papeo, Ilaria Remini e Biagio D’Alberto. Un fronte comunce contro la malavita.
Emanuele Losapio È stato purtroppo un atto criminale Ho chiesto subito l’intervento del prefetto