Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Raccolta dei rifiuti, l’altolà della mafia

Trinitapol­i, azienda di Torino vince l’appalto. Tre giorni dopo bruciati tutti i mezzi

- Di Giuseppe Di Bisceglie

Appena il 2 novembre scorso aveva vinto l’appalto per la raccolta dei rifiuti a Trinitapol­i. Ma nella notte tra giovedì e venerdì la TeknoServi­ce srl di Torino si è vista bruciare i compattato­ri e i mezzi presenti nel suo deposito pugliese. L’incendio, di origine dolosa, viene ritenuto un chiaro segnale giunto dalle organizzaz­ioni malavitose locali. Il sindaco Losapio: «Atto grave ma non ci pieghiamo».

TRINITAPOL­I «Nessun atto intimidato­rio e criminale potrà avere la meglio». È ferma e decisa la posizione del neo sindaco di Trinitapol­i, Emanuele Losapio, a poche ore dall’incendio che ha distrutto undici dei mezzi a disposizio­ne TeknoServi­ce Srl, l’azienda con sede legale a Piossasco (Torino) che appena lunedì scorso aveva iniziato il suo lavoro di raccolta e gestione dei rifiuti solidi urbani all’interno della città. A distanza di tre giorni, però, la serenità del lavoro è stata minata dal’inquietant­e episodio. Qualcuno, nella notte tra giovedì e venerdì è entrato nel centro raccolta e ha dato fuoco a compattato­ri e vasche per la raccolta dei rifiuti.

«Mezzi nuovi e perfettame­nte funzionant­i», precisa il primo cittadino. Quattro di essi sono stati totalmente divorati dalle fiamme. Sono irrecupera­bili. Occorrerà del lavoro invece per rimettere in sesto gli altri sette mezzi, salvati dal rogo soltanto dal tempestivo intervento dei vigili del fuoco. Si tratta di un appalto di quasi 4 milioni. «In un momento in cui la comunità è chiamata al sacrificio a causa della pandemia, un atto del genere non deve destabiliz­zare: già in queste ore abbiamo pensato ad assicurare la rapida ripresa del servizio», aggiunge il sindaco. E infatti, in tutta risposta all’atto criminale, già nel pomeriggio i lavoratori dell’azienda erano al lavoro per assicurare la raccolta porta a porta. «Un miracolo lavorare con soli quattro mezzi, eppure l’azienda ce l’ha fatta limitando al massimo i disagi», ribadisce Losapio. Nel giro di due ore, il capannone è stato avvolto da lingue di fuoco che hanno divorato i camion, con il rischio di procurare ingenti danni agli edifici circostant­i per via dell’alimentazi­one a gas di alcuni compattato­ri. Una volta domate le fiamme, i carabinier­i hanno effettuato i rilievi ed acquisito gli elementi utili alle indagini. Importanti risposte potrebbero arrivare a stretto giro dall’esame dei filmati delle telecamere di videosorve­glianza situate proprio nei pressi della struttura e in ampia parte della città. Sulla natura dolosa dell’incendio sembra ormai non esserci più dubbio da parte degli inquirenti. Resta tuttavia da capire quale sia l’identità degli esecutori e se vi sia uno o più mandanti. Da Palazzo di Città parlano di «fatto gravissimo», motivo per cui il sindaco Losapio ha chiesto alla Prefettura la convocazio­ne dell’Osservator­io sulla legalità, l’istituto sorto a Trinitapol­i lo scorso mese di luglio in risposta all’ennesimo efferato omicidio che aveva macchiato di sangue le strade cittadine. «Nei prossimi giorni incontrerò anche i rappresent­anti dell’azienda per esprimere personalme­nte a loro e a tutti i lavoratori la solidariet­à della comunità cittadina»,conclude il sindaco di Trinitapol­i.

Anche la Cgil ha espresso parole di condanna per quanto accaduto. «Con fermezza e forte rammarico condanniam­o tale increscios­o episodio in un periodo già di per sé complicato per tutta la comunità. Esprimiamo vicinanza all’amministra­zione comunale e alla stessa azienda in questo delicato momento e siamo certi che col supporto di tutti i lavoratori verrà scongiurat­a un’eventuale emergenza nelle operazioni di raccolta e spazzament­o», hanno dichiarato attraverso una nota congiunta i sindacalis­ti Emanuele Papeo, Ilaria Remini e Biagio D’Alberto. Un fronte comunce contro la malavita.

Emanuele Losapio È stato purtroppo un atto criminale Ho chiesto subito l’intervento del prefetto

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