Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Emiliano: «Tenete i figli a casa»
Si alza il livello dello scontro tra Regione e ministero. Boccia tenta una mediazione
Lo scontro sulla scuola è acuto. Il ministro Boccia prova a mediare tra il governatore Emiliano e la collega Lucia Azzolina, titolare dell’istruzione. Per ora nessun passo indietro. Il governatore difende l’ordinanza con cui ha lasciato alle famiglie la decisione su Dad oppure scuola in presenza. Emiliano ha lanciato un appello: a causa della pandemia, è saggio che i «ragazzi restino a casa». La Regione ha ottenuto dal Tar che venga anticipata al 18 novembre l’udienza sulla precedente ordinanza regionale che chiudeva tutte le scuole.
BARI Lo scontro sulla scuola resta acceso. Anzi, diventa acutissimo nel lunedì in cui si torna a far lezione dopo un weekend burrascoso. Per Michele Emiliano non ci sono dubbi: è saggio che i «ragazzi restino a casa evitando le lezioni in presenza». La pandemia miete contagi e il presidente non deflette dal suo intendimento: fare in modo che anche alle elementari e alle medie venga praticata la didattica a distanza su larga scala.
Non arretra neppure dopo il perentorio invito a fermarsi arrivato domenica dalla ministra dell’istruzione, Lucia Azzolina. «Da lei – dice Emiliano – atteggiamento poco collaborativo e poco istituzionale». La ministra aveva sottolineato la «confusione» indotta dall’ordinanza regionale di venerdì, provvedimento con cui si lascia agli studenti (alle famiglie) la decisione se frequentare la scuola o avvalersi della Dad. Quell’ordinanza è arrivata dopo che il Tar aveva sospeso la precedente decisione di Emiliano che prescriveva la Dad per tutti.
Il governatore è preoccupato dell’epidemia. Coglie al balzo la presa di posizione del vicepresidente dei pediatri italiani, il biscegliese Luigi Nigri, per ribadire il concetto che gli sta a cuore: «Faccio mio l’appello dei pediatri: evitate di mandare i bambini a scuola in presenza, questo è più sicuro sia per i bambini che per la salute pubblica. Scegliete la Dad fino a quando i dati epidemiologici non scenderanno».
Emiliano, in questo senso, si congratula con la scuola «Durante» di Melendugno dove tutti i genitori dei 750 alunni hanno scelto la Dad. Poi rafforza il concetto con un riferimento all’ultimo Dpcm di Conte che ordina la Dad per gli studenti delle superiori (ma lascia le lezioni in classe per le scuole dell’obbligo). «Dobbiamo tenere bassi i contagi come dicono i medici. E come dice lo stesso governo nel momento in cui manda a casa gli studenti delle superiori». Evidentemente,
ragiona Emiliano, anche Palazzo Chigi «ritiene pericolose le lezioni in presenza».
Il ministero convocherà un tavolo formale per discutere della vicenda ma già ieri sono cominciate le interlocuzioni con Emiliano per comporre la vicenda. A fare da ponte tra governo e Regione è il ministro Francesco Boccia.
Si vedrà se il negoziato porterà a qualcosa di significativo. Per ora i toni restano accesi. «La resistenza della Regione – dicono gli eurodeputati grillini Mario Furore e Chiara Maria Gemma (M5S) schierati con la ministra – ci appare come una operazione che destabilizza solamente il tessuto scolastico pugliese».
Emiliano, da parte sua, è convinto di essere sulla strada giusta. Trae auspici favorevoli dal fatto che il Tar della Campania ha «salvato» l’ordinanza del governatore De Luca, in tutto simile a quella da lui emessa il 27 ottobre e sospesa, venerdì scorso, dai giudici baresi. La motivazione del Tar Campania si fonda, spiega il governatore, «sul rilievo della persistente emergenza sanitaria e sul verificato effetto moltiplicatore dei contagi in età scolare».
Il governatore punta a ottenere analogo riconoscimento in Puglia: ha chiesto e ottenuto che il Tar di Bari anticipi al 18 novembre l’udienza collegiale fissata in un primo momento al 3 dicembre. Emiliano è convinto di poter persuadere, con robuste motivazioni, il tribunale barese (che venerdì aveva deciso senza ascoltare la Regione). Confida nel fatto che, come spiegherà l’avvocatura regionale, il Dpcm di Conte non cancella «i più rigorosi» provvedimenti assunti dalle Regioni prima dell’emanazione del Dpcm. Sarebbe il caso della Puglia.
❞ Il 24 settembre Frenare la scuola è come frenare il futuro del Paese. Il governo, gli insegnanti e tutto il personale non vedevano l’ora che ritornasse
❞ Il 9 novembre Evitate di mandare i bambini a scuola in presenza, questo è più sicuro sia per i bambini che per la salute pubblica
❞ Il 27 luglio Offriamo la nostra collaborazione all’ufficio scolastico: io non posso entrare con le mie ordinanze nella loro attività, ma posso dare supporto se ritenuto opportuno