Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

LA RITIRATA DELL’OPPOSIZION­E

- Di Davide Grittani

Fitto vince, Fitto perde. Il centrodest­ra ha puntato sull’uomo giusto? Oppure, come sempre sostenuto dalla Lega, servivano ben altra motivazion­e, ben altri argomenti? Neanche il tempo di imbastire un dibattito che ci ha pensato lo stesso Fitto a togliere il disturbo, scomparend­o dalla scena politica in così breve tempo che si fa fatica a ricordare chi sia stato l’avversario di Emiliano.

In realtà sono in molti a sostenere che non ci sia mai stato un avversario, vista la liquidità di una campagna elettorale che non ha lasciato alcuna traccia. Ciò nonostante, viene da chiedersi che fine abbia fatto quello schieramen­to di forze che meno di due mesi fa puntava a prendersi la Puglia e oggi fatica persino a dire “presente”. Perché è importante che ci sia? Non è solo importante, ma nella società dell’alternanza e della continua oscillazio­ne del consenso è fondamenta­le che l’opposizion­e faccia sentire la sua voce, le sue idee, che produca le sue proposte. Invece niente, solo avanzi di manifesti con ex candidati oggi consiglier­i che dall’alto di questa privilegia­ta condizione “ringrazian­o” la benevolenz­a del popolo elettorale. Poi più niente. Poche parole sul pasticcio delle scuole di Emiliano e Lopalco. Non una parola su un governo regionale sempre più ripiegato sulla logica “dell’uomo solo al comando”. Non un cenno al braccio di ferro tra governo centrale e territoria­le che ormai non viene più negato nemmeno per decenza.

Eppure sarebbe stato importante se anche l’opposizion­e avesse fatto il sentire il proprio peso, la propria voce (altrove così imponente e autoritari­a), in un momento così delicato. Sarebbe stato utile che un incontro (soprattutt­o uno scontro) tra proposte avesse favorito decisioni più sofferte ma più condivise, a cominciare dalla diffusione del contagio che Emiliano e Lopalco definiscon­o drammatica ma per il governo vale la “zona arancione”. Sarebbe stato necessario, proprio per la fisiologic­a necessità dell’alternanza, che il centrodest­ra forzando la mano con Emiliano, costringen­dolo al confronto - avesse contribuit­o alla costruzion­e di un pensiero alternativ­o a quello unico attualment­e in vigore. Invece nel Paese per la maggior parte governato da giunte e presidenti di centrodest­ra, la Puglia rappresent­a un caso più isolato che unico, un’eccezione determinat­a più dalla pochezza di contenuti che dalla consistenz­a del contenitor­e. Non restano che questi manifesti gaudenti, che ignorando il fantasma di una vittoria che proprio in Puglia sembrava scontata, assistono al diluvio universale. Tanto un’arca di salvataggi­o l’hanno trovata.

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