Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Esce oggi «Contatto» il nuovo album dei Negramaro
Da oggi nei negozi il nuovo album dei Negramaro. Con omaggi a Dalla e Morricone
Il desiderio di riavvicinarsi fisicamente. Ma poi essere costretti a tenersi lontani, perché i tempi lo impongono. E allora ti ritrovi a raccontare un disco che suona come un invito a riabbracciarsi, ma in parte realizzato a distanza, accorciando al contempo lo spazio con alcuni grandi della musica italiana, a partire da Lucio Dalla ed Ennio Morricone, destinatari di due omaggi. Oggi, a un mese dalla pubblicazione dell’omonimo singolo, esce Contatto, album numero dieci dei salentini Negramaro. «Un sogno», lo definisce il cantante Giuliano Sangiorgi durante la conferenza stampa interattiva che ieri ha preceduto di qualche ora lo speciale live streaming pensato con immagini tridimensionali, proprio come la copertina del disco su etichetta Sugar.
«Ma se tra due anni non potremo ancora fare concerti, cambio mestiere o canto solo per mia figlia», sbotta Sangiorgi. Dodici le tracce, forgiate in alcuni casi in «smart recording», con le quali i Negramaro hanno cercato di sintetizzare le esperienze sonore raccolte negli ultimi tempi. «Non volevamo ripeterci, per cui abbiamo incrociato i linguaggi dell’ultimo periodo», spiega Sangiorgi, riferendosi soprattutto alla collaborazione con la giovane rapper Madame per il brano Non è vero niente. «Da quarantenni - dice il bandleader - volevamo confrontarci con un genere che abbiamo sempre rispettato, ma volevamo farlo tornando a collaborare con una donna dopo Elisa e Dolores O’Riordan (la cantante dei Cranberries scomparsa due anni fa, ndr)».
Il disco arriva nel pieno di una pandemia. «Ed è bello vedere come ognuno di noi sia riuscito a ricostruire la propria intimità», dice il batterista Danilo Tasco, che lascia a Sangiorgi il compito di ricordare il collega Stefano D’Orazio, lo storico batterista dei Pooh scomparso qualche giorno fa. Giocando con le parole di una loro celebre canzone («Il mio post è qua»), Giliano coglie l’occasione per puntare il dito contro i leoni da tastiera. «Quanta leggerezza sui social dice - e quanti commenti disumani su razzismo e clima».
Ognuno ha una sua canzone di riferimento, per spiegare il senso dell’album. Giuliano, per esempio, sfodera Devi solo ballare ispiratagli dalla figlioletta Stella («si dimenava sul seggiolone mentre continuavo a scrivere»). Andrea Mariano, tastierista e produttore della band, cui si devono le sonorità elettro pop dell’album, indica, invece, Non è mai per sempre. Anche il bassista Andrea Carlà e l’alchimista dei campionatori, Andrea De Rocco, hanno le loro preferenze. Ma se c’è un brano che accomuna tutti, più di ogni altro, è Noi resteremo in piedi, ispirato al momento difficile vissuto dal chitarrista Lele Spedicato. «Ha attraversato le tenebre e ci ha riportato la luce: se non fosse tornato avrei scelto un’altra vita», dice Sangiorgi. Poi parla dell’omaggio a Lucio Dalla («la Bibbia della musica italiana») presente ne La terra di nessuno. «Ho pensato ai protagonisti della sua canzone Anna e Marco - spiega - due persone simbolo della diversità e della periferia, delle quali abbiamo bisogno come fossero Adamo ed Eva per ripopolare questo pianeta».
Il tributo a Ennio Morricone arriva, invece, con Dalle mie parti, con la coda sinfonica registrata dall’Orchestra Roma Sinfonietta negli studi del maestro, qualche settimana prima della sua scomparsa. «Quando l’abbiamo saputo è stato un colpo», racconta Mariano. Il finale del disco è dedicato a lui.
«Noi resteremo in piedi» Il brano ispirato al momento difficile vissuto dal chitarrista Lele Spedicato «Ha attraversato le tenebre e ci ha riportato la luce», dice Sangiorgi