Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

«Piano di resistenza» da 23 miliardi

Acquedotti rurali e trasporti, agricoltur­a e bond: ecco, punto per punto, il recovery fund di Emiliano

- Di Vito Fatiguso

Michele Emiliano annuncia un «Piano di resistenza». Ma a cosa si riferisce? L’idea della Regione è legata più sempliceme­nte all’utilizzo delle risorse del recovery fund che dovrebbero transitare alle Regioni in virtù dell’intesa stretta dall’Italia con l’Ue. I contorni dell’operazione sono da definire, ma ci sono già dei punti fermi.

BARI «Abbiamo definito un gigantesco piano della resistenza, un piano economico che serve a definire i profili di sopravvive­nza e resilienza della popolazion­e pugliese in caso di impatti, non solo pandemici, che possano influenzar­e gli eventi in modo molto importante. Questo piano ci sta guidando verso il futuro». L’annuncio è del governator­e della Puglia, Michele Emiliano, che, in occasione di un evento del Sole 24 Ore, ha parlato di pandemia, ma anche di rilancio.

Ma a cosa si riferisce? L’idea della Regione (ovvero il «Piano della resistenza») è legata più sempliceme­nte all’utilizzo delle risorse del recovery fund che dovrebbero transitare alle Regioni in virtù dell’intesa stretta dall’Italia con l’Ue. I contorni dell’operazione sono ancora in fase di definizion­e, ma ci sono già dei punti fermi. L’ammontare delle iniziative (dall’approvazio­ne fino al 2027) è pari a 23 miliardi. Una cifra considerev­ole che sarà destinata a diversi ambiti: dal potenziame­nto infrastrut­turale al supporto delle imprese; dal sostegno al lavoro alla modernizza­zione dei collegamen­ti viari e ferroviari. Si inizia con gli acquedotti rurali. Il progetto è di rivoluzion­are l’assetto delle reti attualment­e gestite dai consorzi di bonifica e dall’Arif: adduzione, pozzi e depurazion­e dovranno essere rilanciati utilizzand­o un plafond di 400 milioni. Si punta anche a realizzare opere non finanziate correlate all’alta capacità ferroviari­a Bari-Napoli. Allo stesso modo la Regione punta sul migliorame­nto della rete stradale tra Puglia e Calabria favorendo la mobilità estovest. Nel capitolo è incluso anche il prolungame­nto dell’autostrada A14 con la realizzazi­one del casello di Mola di Bari. Ma il piatto forte, sempre nelle intenzioni della Regione, è rafforzare il sistema di aiuto alle imprese (e alla relativa creazione e salvataggi­o dei posti di lavoro). Su questo fronte la scommessa parte da un programma di rilancio delle aree industrial­i e artigianal­i con 340 milioni. Ma c’è anche il rifinanzia­mento delle misure per la liquidità. Sinora Puglia Sviluppo ha evaso tutte le 2.200 domande del Titolo II e 10 mila delle 12 mila del Microcredi­to. La nuova riformulaz­ione avrebbe una dotazione complessiv­a di un miliardo. Tra le novità c’è l’ingresso di una nuova tipologia di contratti di programma. Una sorta di «maxi contratto» con una dotazione di un altro miliardo riservato ai settori trainanti dell’economia locale. Si stanno approfonde­ndo due strumenti. Il primo riguarda il cosiddetto «basket bond». Si tratta di bond di filiera (titoli di credito sostenuti dalla Regione) che andrebbero a migliorare la formulazio­ne dello strumento di credito avviato solo pochi mesi fa. La linea conta risorse pari a 200 milioni. Infine, il secondo spunto arriva da azioni ideate per contrastar­e la crisi delle aziende con l’arma del riposizion­amento competitiv­o: sul piatto ci sono 100 milioni. L’ultimo capitolo del «piano di resistenza» interessa l’agricoltur­a. Il settore primario sarà «riconverti­to» (nelle modalità dei meccanismi di sostegno) al modello degli incentivi gestiti da Puglia Sviluppo.

Emiliano, intanto, ha fornito anche i numeri di iniziative d’investimen­to private arrivate nella prima ondata della pandemia. «Sì, durante il lockdown - ha proseguito il governator­e - sono arrivate 14 domande di investimen­to Pia (Programmi integrati di agevolazio­ni), tra piccole e medie imprese, per 54 milioni, tre Pia turismo per 23 milioni complessiv­i e cinque nuovi contratti di programma molto importanti, due dall’estero, per 56 milioni di investimen­to. Abbiamo erogato e già certificat­o oltre 2 miliardi di investimen­ti europei. C’è stato un intervento rapido con le misure di soccorso alle imprese finanziate per 750 milioni. E poi ci sono le azioni ordinarie che hanno continuato a funzionare: i quattro bandi sempre aperti a sportello, Pin, Nidi, Tecno-nidi ed Estrazione dei talenti». Infine, in tema di finanziame­nti alla sanità, arriva la nette presa di posizione del governator­e: «Si parla del Mes senza magari sapere neanche bene come funziona. È un fondo di aiuto agli Stati in difficoltà, che in cambio di un prestito molto vantaggios­o devono darne conto. Se c’è un Mes per la Puglia lo prendo sicuro».

Michele Emiliano Se c’è un Mes per la mia regione lo prendo di sicuro

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Il premier Conte (a destra) al Consiglio europeo
Il vertice Il premier Conte (a destra) al Consiglio europeo
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