Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Picco choc di decessi Le farmacie senza vaccini anti-influenza
Ancora 1.434 casi di infezione, 39 decessi: a Bari un ventenne su 100 positivo Il San Paolo convertito Covid, rientrati 15 medici pensionati. C’è Angarano
Giornata di record assoluti sul drammatico fronte dei contagi (1.434) e dei decessi (39) in Puglia. Tanto da far dire all’assessore Lopalco che «di questo passo ci avviamo verso il collasso, se non il blocco, degli ospedali». Intanto la Regione ha comunicato alle farmacie che non sarà in grado di fornire le 150 mila dosi di vaccino previste.
BARI Il record di contagi, morti e ricoverati e l’ammissione da parte della Regione che «il sistema sanitario della Puglia è al limite». Ancora una giornata negativa sul fronte del Covid-19 nonostante le misure di contenimento messe in atto nell’ultima settimana. Sono stati registrati, infatti, 1.434 nuovi casi di contagio (primo record) grazie al riscontro di 8.936 tamponi. Cresce l’allarme per i decessi: 39 in 24 ore (secondo record) e 935 dall’inizio della pandemia. Attualmente le persone che risultano infettate sono 21.255, ma di queste 1.338 (terzo record) sono ricoverate.
E da qui arriva il riconoscimento di un quadro terrificante. «Il Covid - dice Pier Luigi Lopalco, assessore regionale alla Sanità - blocca il sistema: oggi abbiamo oltre 1.200 persone ricoverate (1.338, ndr) e 140 in terapia intensiva. Se non blocchiamo il contagio e raddoppiano i numeri avremo 300 persone in terapia intensiva. Cosa significa? Che per poter gestire i pazienti Covid dovremo fermare le sale operatorie perché c’è un limite dato dal numero insufficiente di anestesisti. Al di fuori di quel limite dobbiamo bloccare l’attività ospedaliera che vuol dire far progredire altre patologie». Il neo assessore - spesso impegnato in talk show nazionali - è stato ospite di una diretta facebook con il segretario generale della Uil Puglia, Franco Busto. «Questo virus - prosegue Lopalco - purtroppo ha già portato via tante persone, tanti genitori, tanti nonni ma anche persone più giovani. Già troppe vittime». Quali sono le attività intraprese? «Stiamo portando a termine l’accordo con i medici di medicina generale - conclude - per effettuare i tamponi antigenici anche se l’intesa non c’è. Nelle prossime ore avremo un incontro con le parti sindacali». «La verità - commenta Busto - è che eravamo e siamo in emergenza. Dopo aver parlato con l’assessore siamo ancora
❞ Pier Luigi Lopalco Bisogna a tutti i costi rallentare la circolazione del virus
❞ Se non c’è la salute non c’è nemmeno l’economia È tutto connesso ❞ Il vaccino? Impossibile che possa essere distribuito prima di 4-5 mesi
più convinti che vada colta l’occasione per risolvere le criticità strutturali: ci vogliono assunzioni mirate, un sistema unico d’acquisto che funzioni, e assistenza territoriale. La politica deve aprire le porte del confronto con i sindacati perché i risultati si possono ottenere con la condivisione. La prossima settimana ci sarà una convocazione». «Il governatore Emiliano smetta di agire in autonomia - denuncia Giuseppe Gesmundo, segretario generale della Cgil Puglia - e apra tavoli di verifica con le parti sociali».
Intanto, il Comune di Bari ha fatto sapere che quasi un 20enne ogni cento a Bari è positivo al Covid. Dall’analisi, effettuata per comprendere il fenomeno e predisporre azioni mirate, emerge che 297 baresi tra i 20 e i 29 anni, sul totale di 32.623 (lo 0,91%) è positivo. Seguono i cittadini tra i 30 e i 39 anni (322 positivi su 35.484, lo 0,9%). Dai dati aggiornati al 10 novembre a Bari città i contagi sono complessivamente 2.263 (2.489 in isolamento) e oltre 5mila cittadini hanno almeno un familiare positivo. Di questi, 367 hanno tra i 40 e i 49 anni, 396 tra i 50 e i 59 anni, 221 tra i 10 e i 19 anni, 290 tra i 60 e i 69 anni, 287 sono over 70. La fascia meno colpita è quella dei bambini fino a 9 anni, 26 positivi su 4.417 (0,35%).
Peggiora, inoltre, la situazione degli operatori sanitari. Tre medici e una ostetrica del reparto di Ginecologia dell’ospedale Di Venere di Bari sono risultati positivi al coronavirus. Il reparto è stato temporaneamente chiuso e sanificato, tutti i dipendenti sottoposti ai test sono risultati negativi. A Corato, nel giro di tre giorni, il numero dei contagi si è più che raddoppiato (273 positivi) visti i due focolai scoppiati in strutture sanitarie. Quattro morto, Nella Rsa «Casa Alberta» (dove ci sono stati quattro decessi) dei 66 ospiti ancora presenti in struttura 56 sono risultati positivi, mentre dei 60 lavoratori in servizio 19 si sono ammalati. All’interno della «Regeneretion Home» risultano infettati 38 anziani e 10 dipendenti. Nella casa di riposo «Giovanni XXIII« di Alberobello, con otto decessi, risultano positivi ancora 50 ospiti.
Intanto, è tornato al lavoro nonostante fosse in pensione il professore Gioacchino Angarano al quale è stato affidato il coordinamento della riconversione del San Paolo di Bari in ospedale Covid. Angarano è uno dei 15 medici che ha partecipato al bando regionale destinato agli operatori sanitari in quiescenza reclutati per l’emergenza Covid.
❞ Accordo con i medici di medicina generale per i tamponi antigenici