Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

«Così perderemo il 40% degli incassi Gli assembrame­nti ci saranno altrove»

- F. P.

BARI «Vogliano chiuderci prima? Bene, allora gli assembrame­nti si sposterann­o altrove. Non siamo noi il problema». Christian Bergamasco, commercian­te di abbigliame­nto in via Sparano, proprio non ci sta alla chiusura anticipata alle 19.

Perché non la convince? «Perché il problema, semmai, riguarda solo il sabato pomeriggio visto che in settimana gira poca gente e gli incassi sono crollati. D’accordo l’orario continuato, che io ad esempio attuo da anni, ma farci chiudere alle 19 significa toglierci quelle due ore in cui lavoricchi­amo, cioè la fascia 18.30-20.30. Così perderemo il 40 per cento di incassi in assenza di ristori e di certezze. Meno ore di lavoro ma stessi costi e con personale in esubero che non possiamo né licenziare, né mandare in cassa integrazio­ne. A questo punto ci faranno chiudere».

Lei sabato scorso avrà visto le immagini di via Sparano che hanno fatto infuriare il sindaco Decaro e indignare i baresi più scrupolosi.

«Certo, ero lì al lavoro. Ma guardi: era tutta gente che pascolava, che voleva la sua boccata d’aria. Le assicuro che i negozi erano vuoti e che era un movimento di gente molto inferiore rispetto a quello di un normale sabato pre-covid. Con il coprifuoco alle 22 e i locali chiusi, o che sia via Sparano o il lungomare, chi ha voglia di uscire continuerà a farlo. Ripeto: non siamo noi il problema».

Come è andata questa prima settimana «arancione» in Puglia?

«Se ad ottobre abbiamo chiuso con un meno 60 per cento rispetto allo scorso anno, a novembre salirà a un meno 80. Il blocco degli spostament­i tra i Comuni e la chiusura dei locali sono stati un colpo tremendo. Noi lavoriamo moltissimo con i clienti dell’hinterland barese. Le dirò di più. Da alcuni giorni diversi store chiudono già alle 19 perché di clienti non se ne vedono».

Novembre mese solitament­e scarso per gli acquisti, ma adesso si avvicina il venerdì degli sconti pazzi, il Black Friday. Come farete?

«Come sempre, rispettand­o le misure di sicurezza. Tutte le attività espongono il numero massimo di clienti consentiti e si entra a turno, senza problemi. Le ripeto, il problema non sono i negozi, né via Sparano e né via Argiro. Non saremo noi a bloccare o impedire l’afflusso di chi vorrà farsi una passeggiat­a».

Christian Bergamasco (negoziante via Sparano) Meno ore di lavoro ma stessi costi e con personale in esubero

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