Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Prova di forza da cavalcare (al più presto) con il primato
Sottovalutare la vittoria di Potenza, derubricarla a successo normale contro un manipolo di ragazzini, non rende onore alla prestazione che il Bari ha esibito mercoledì sera, ben oltre il rotondo 4-1 che l’ha rilanciato alle spalle della capolista Ternana. La squadra di Auteri, che però da Auteri non è stata guidata per la positività al Covid dell’allenatore (e questo già basterebbe per mettere in evidenza la maturità del gruppo), ha mostrato tutto ciò che serve per diventare protagonista del proprio destino. Personalità, brillantezza, concentrazione, concretezza. Se per qualcuno il giudizio risultasse oltremodo generoso, ci sarebbe un dato di fatto a sancirne la giustezza: il Bari ha vinto e convinto senza Antenucci, Montalto, Di Cesare, D’Orazio. Il primo è il bomber più efficace e talentuoso, il secondo il suo possibile alter ego, il terzo il capitano e leader difensivo, il quarto il centrocampista che per caratteristiche è meno sostituibile in rosa. Vincere in maniera così convincente e imponente contro una squadra che solo qualche giorno prima aveva sconfitto in trasferta la Turris, allora, esprime in modo puntuale la crescita di un Bari che inizia a diventare “il Bari di Auteri”. I biancorossi hanno evidenziato un’intesa e organizzazione pressoché perfetta, dando l’idea che, oltre i singoli interpreti, è la filosofia di gioco a fare la differenza. Questione di identità, che magari richiedeva tempo e che – chissà – è stata ora trovata. Saranno le prossime partite a confermarlo, ma è lampante la sensazione di una squadra che si è imposta grazie al pensiero che diventa azione. Il Bari di mercoledì ha esibito i piedi buoni di Marras e i muscoli di Candellone, la personalità di Maita e l’orgoglio di Perrotta. Titolari inamovibili e alternative credibili. Non ci si illuda, con questo, che battere la Ternana sia un gioco da ragazzi. Ma provarci è d’obbligo, e vincere non è una chimera. Anche perché, alla luce dell’emergenza Covid e dell’incubo di un’interruzione prematura del campionato, conquistare la vetta già a metà novembre, sarebbe tutt’altro che un dettaglio. No, parlare di match decisivo già oggi non è esagerato.