Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Una crisi virale di umanità

- Di Alessandro Cucciolla

La pandemia sta segnando il nostro futuro e non solo sotto il profilo (drammatico) della salute e dell’incolumità fisica. L’emergenza ha accorciato il nostro respiro e prosciugat­o la nostra umanità. Non solo un’emergenza sanitaria, con i medici in prima linea ed il caos negli ospedali.

Non nascondiam­olo: siamo più propensi ad ingannare gli altri, ad aggirarli, a vendicarci delle nostre paure e dell’incertezza sul futuro.

Basta osservare gli atteggiame­nti, mutati e peggiorati, dall’inizio di questo Duemilaven­ti. Da una parte abbiamo riscoperto la “grande resilienza” di una fetta del popolo italiano, la generosità ed il coraggio di tanti (medici ed infermieri su tutti, gli eroi dei nostri giorni), e dall’altra un’anima aggressiva, senza scrupoli e pericolosa­mente irresponsa­bile.

Insomma, non siamo messi bene. Confermiam­o che in emergenza c’è chi da il meglio di sé stesso e chi, purtroppo, il peggio.

Anche la politica fa la sua parte, tra chi ci governa ed amministra a livello locale, Puglia compresa naturalmen­te. Diffusa è la sensazione del caos, con in sindaci e i presidenti di Regione che sembrano pressoché costretti a sopperire alle incapacità del governo nazionale.

Lo scenario ci inquieta, la preoccupaz­ione per i più fragili (bambini ed anziani) è talmente grande che ci accorcia il respiro. Stiamo resistendo, è vero, e probabilme­nte contro il virus riusciremo a spuntarla. Ma la crisi di umanità, quella, sembra stia vincendo senza che nessuno se ne accorga.

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