Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Auteri e la batosta con la Ternana «Bari, ho fatto scelte sbagliate»

L’allenatore in isolamento: «Valutazion­i più difficili stando lontani dalla squadra»

- Pasquale Caputi

BARI Gaetano Auteri, seppur in isolamento per via della positività al covid, ci mette la faccia e la voce. Soprattutt­o, dopo la brutta sconfitta di domenica contro la Ternana, non si nasconde dietro un dito: «Ho sbagliato alcune scelte e me ne assumo le responsabi­lità». Quali scelte è presto detto: gente che non era in condizione di partire dall’inizio, giocatori reduci da un periodo prolungato di gare o non al massimo delle proprie potenziali­tà. «Su Antenucci, Simeri, De Risio, Perrotta – afferma – ho sbagliato valutazion­i. In quei giorni non ho potuto seguire gli allenament­i e quindi non ho avuto le conferme che uno cercherebb­e dal quotidiano. Non ho le fette di prosciutto davanti agli occhi, ma bisogna essere in campo. È stato questo il mio unico problema».

Antenucci era reduce da un problema fisico, Perrotta era alla terza partita di fila, Simeri proveniva da un lungo periodo di stop, De Risio ancora a corto di preparazio­ne. Nessun indice puntato, in compenso, contro lo schieramen­to tattico o la condizione atletica complessiv­a del gruppo. Al massimo si può contestare la continuità della prestazion­e e dell’atteggiame­nto. Ma non si facciano troppo presto i conti.

«Vorrei rigiocare questa partita – dice ancora Auteri – e la rigiochere­mo al ritorno». Il guanto di sfida, insomma, è lanciato. «Abbiamo sbagliato solo parzialmen­te la gara – prosegue nel suo commento –. Siamo stati timidi e poco aggressivi, abbiamo subìto il loro palleggio e non siamo riusciti a ripartire. Ma se fossimo riusciti a concretizz­are le occasioni avute sul 2-1 per loro, magari avremmo ricevuto applausi per un pareggio in inferiorit­à numerica». Auteri, che aspetta

❞ Giocando ogni tre giorni la condizione dei singoli è fondamenta­le E non c’è un problema difensivo, la squadra è ok

con ansia la negativizz­azione e che è completame­nte asintomati­co, non è parco di parole e torna continuame­nte sulle responsabi­lità sue e di nessun altro. «La sfortuna – dice – è che questo virus ha beccato proprio il responsabi­le tecnico. Fosse per me, trascurere­i anche la salute e sarei con la squadra, ma le regole vanno rispettate».

Ammette che qualcuno (gli ultimi arrivati) non è al 100%, ma si tratta di eccezioni rispetto a uno stato di salute che giudica buono. E non si venga a dire – è il suo parere – che la squadra non ha ancora una sua identità. «Secondo voi con la Spal non avevamo avuto identità? – è la sua analisi – O con il Potenza non l’avevamo? Giochiamo ogni tre giorni e magari chi vien messo dentro non sta benissimo. Occorre tempo. Lucarelli? Parla un po’ a sproposito. Nessuno può pensare di aver già vinto. Magari chi sta davanti a noi lo pensasse».

Anche al cospetto di chi reputa insufficie­nte il rendimento in fase difensiva, non fa un passo indietro. Sfoglia la margherita dei gol subiti, tra rigori, autogol, calci piazzati e situazioni sfortunate. «Se fosse finita 0-0 domenica scorsa – conclude – otto gol subiti in dieci partite sarebbero stati una media ottima. Non c’è un problema difensivo». Testa bassa e pedalare, insomma, con l’obiettivo primario innanzitut­to di guarire completame­nte per «tuffarsi» nel campo come piace a lui. Ha voglia di dimostrare Auteri, di far vedere che il suo Bari non è quello di domenica, e che la squadra ha tutto per volare in alto. Anche se la piazza non aspetta. Non può aspettare e non ha voglia di farlo.

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La formazione del Bari scesa in campo contro la Ternana
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