Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Periferie e parchi nel futuro della città
Foggia prova a lasciarsi alle spalle l’ombra della mafia e della qualità della vita ai minimi termini Pronti i ventuno chilometri di piste ciclabili. E in primavera verranno realizzati i Campi Diomedei
Potrebbe riacciuffare il proprio futuro scommettendo sulla «sostenibilità», il capoluogo più a nord della Puglia: Foggia inchiodata negli ultimi 15 anni al fondo di tutte le classifiche sulla qualità della vita; asfissiata da una criminalità che ha sottratto ossigeno a quasi tutti i settori economici e sulla quale preme la forte azione repressiva dello Stato. Una città che ha sempre potuto contare su una rete del volontariato, del privato sociale frontiera delle politiche sociali. Ma a ben guardare progetti e investimenti sulla città, sia quelli che venivano da molto lontano, sia quelli sui quali ha deciso di puntare l’attuale amministrazione comunale guidata dal sindaco, Franco Landella al suo secondo mandato, sembra proprio che sia la dimensione ambientale coniugata a quella economica e sociale la sfida intrapresa.
Lentezza e cibo sono i due nuclei dell’ultimo progetto avviato dal Comune: uno Slow park che sorgerà nel Quartiere Ferrovia, una volta quartiere residenziale, oggi trasformato in una periferia-centrale dove non sono state messe in camto politiche tali da poter trasformare i problemi legati all’immigrazione in opportunità di accoglienza e integrazione. Slow park, nelle intenzioni dell’amministrazione comunale, vuole essere: «un progetto ambizioso in grado di cambiare la fisionomia del Quartiere Ferrovia – aveva dichiarail sindaco Landella ad ottobre nel giorno della presentazione – per recuperare una zona dismessa, un primo tassello per la rinascita di un’area a forte criticità sociale che deve tornare a essere il salotto buono della città». Un’area di aggregazione che sorgerà su una superficie di proprietà comunale di oltre 7000 metri quadri, il cui progetto è stato inserito nel programma «Da periferia a periferia». Lentezza coniugata al cibo, lo slogan che meglio di altri fotografa l’ambizioso progetto. Ma per vederlo realizzato bisognerà attendere il 2022. Nel frattempo in primapo vera dovrebbe essere pronto il più grande parco urbano cittadino, i Campi Diomedei i cui lavori sei mesi fa subirono la sospensione legata alla pandemia e al lock down. Il parco, che sta sorgendo su una superficie di 23 ettari ha un progetto che ruota attorno al recupero, riqualificazione e fruizione di un’area al centro del dibattito cittadino per vent’anni.
Tempo un anno sarà anche concluso il progetto di mobilità sostenibile che ha puntato sulla realizzazione di 21 chilometri di piste ciclabili che metteranno in collegamento l’esterno del nucleo urbano con il centro cittadino e che conta anche alla realizzazione di 5 velostazioni. «Un progetto collegato al piano urbano della mobilità sostenibile che ci ha consentito di partecipare a bandi comunitari con progetti finanziati - racconta l’ex assessore comunale all’urbanistica, Francesco D’Emilio che lo varò nel 2016. – La sfida che abbiamo giocato è stata anche quella di far uscire dall’isolamento alcuni quartieri periferici e le borgate anche attraverso le due ruote».