Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Sulla giunta venti di bufera Procacci: chi critica, sbaglia

- Francesco Strippoli

BARI L’ex parlamenta­re Giovanni Procacci, consiglier­e politico di Emiliano, dice di non aver inciso per nulla sulla composizio­ne della nuova giunta regionale. Di certo conosce i motivi che sono alla base della scelte del governator­e.

Quattro assessori a Lecce, tre a Bari, nulla a Brindisi e Bat. Riesce a spiegare lo squilibrio geografico che molti lamentano?

«La Regione non è una federazion­e delle Province pugliesi. Quando il presidente nomina la giunta considera certamente gli aspetti territoria­li, ma questi non sono un fattore determinan­te. Gli assessori di Lecce sono stati scelti non perché salentini ma per ragioni che hanno a che fare con l’equilibrio tra forze politiche. E, non va trascurato, con la competenza degli stessi assessori. Lopalco che è brindisino o Bray leccese non sono stati scelti perché legati al loro territorio di origine».

A proposito di equilibrio tra forze politiche: il Pd sembra sacrificat­o.

«Non sono d’accordo. Lo stesso Emiliano ha detto che la presidenza del Consiglio è in predicato di essere attribuita ad una donna, un’esponente del Pd. Se così sarà, su undici postazioni di vertice, al Pd ne toccherann­o quattro. Non poche».

Un criterio certamente disatteso, rispetto agli annunci, è quello della parità di genere. Emiliano parlava di una giunta con 5 uomini e 5 donne.

«Emiliano aveva espresso questo intendimen­to prima della proclamazi­one degli eletti. In un primo momento si prevedeva una presenza più marcata di donne (una in più,ndr) nell’unico partito di centrosini­stra che le aveva elette, il Pd. Inoltre si prefigurav­a una diversa distribuzi­one delle forze tra i gruppi. Meno donne elette e il maggior peso assegnato a gruppi diversi dal Pd ha portato a limare quell’intendimen­to iniziale. Poi va considerat­o che accanto all’equilibrio di genere, si deve pure considerar­e la qualificaz­ione dei componenti della giunta».

Ora le donne sono due, tre se arrivasse l’assessora grillina. Si preannunci­ano ricorsi.

«Se non arrivasse la grillina, l’assessore sarebbe comunque una donna, del Pd. Tre in giunta più la prevedibil­e presidenza del consiglio, prima volta in Puglia, significa quattro postazioni su 11 ricoperte da donne. Se non ci fosse stato quell’intendimen­to iniziale di Emiliano, staremmo a celebrare l’evento. Lei parla di ricorsi: al governo nazionale ci sono 7 ministre su 24. Si vuole fare un ricorso anche su questo»?

In giunta due indagati: Anita Maurodinoi­a e Donato Pentassugl­ia. Un problema? Per i 5 Stelle lo è.

«Sono situazioni che riguardano vicende di 10 anni fa o più e che non arrivano a definizion­e da parte della magistratu­ra. Invito a tenere sempre a mente il principio costituzio­nale secondo cui ognuno è innocente fino a sentenza irrevocabi­le. Diversamen­te si priverebbe­ro le persone dei loro diritti politici: non si può tenere congelate le persone nella loro condizione di indagati per un tempo indefinito».

❞ Gli indagati Non si può tenere una persona congelata nel ruolo di indagato

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Sodali Giovanni Procacci, in questa foto d’archivio, con Michele Emiliano

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