Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Segni di vita per il nuovo Palagiusti­zia

Pubblicato il primo bando del progetto. Decaro esulta: «Sarà una grande opera»

- Petruzzell­i

Sul sito del ministero dell’Economia è stato pubblicato il bando per la prima gara pubblica che darà il via alla progettazi­one del nuovo polo unico della giustizia a Bari. La notizia ha scaldato il cuore del sindaco Decaro (foto) che ha ringraziat­o il ministro Bonafede: «È per noi una prima pietra simbolica molto significat­iva».

BARI Le indagini ambientali e archeologi­che su falda e suolo, i rilievi geometrici e spaziali su manufatti ed edifici e un censimento generale sulla vegetazion­e esistente. Qualcosa (finalmente) si muove a Bari sul nuovo palagiusti­zia. Sul sito del ministero dell’Economia è stata pubblicata la prima gara pubblica per l’affidament­o di servizi di architettu­ra e di ingegneria relativi alle indagini preliminar­i al progetto di fattibilit­à tecnica ed economica, quello che nel giro dei prossimi anni dovrebbe consegnare alla città una sede unica per il mondo della giustizia all’interno delle ex Casermette Milano e Capozzi, al quartiere Carrassi. Sul piatto i primi 500 mila euro per accendere la macchina della progettazi­one (il termine ultimo per presentare le offerte scadrà il prossimo 12 dicembre) e recuperare così un complesso di immobili nei quali tutta la giustizia barese – oggi confinata in sedi spezzatino e inadeguate – possa finalmente trovare una casa comune.

Le caserme “Milano” e “Capozzi” si sviluppano lungo Via Alberotanz­a a sud della città tra il centro e la tangenzial­e e risalgono agli anni ‘40. In attività sino al 2013 come sede sede del 7° Reggimento Bersaglier­i sono state poi dismesse dal ministero della Difesa e girate all’Agenzia del Demanio e infine al Comune di Bari per trovare una soluzione congrua all’atavico problema degli uffici giudiziari, dopo la disastrosa esperienza del Palagiusti­zia di via Nazariantz terminata a maggio 2018 con l’allestimen­to delle tende. Le due caserme, collegate tra loro da un ponte pedonale, presentano ciascuna un’area di sedime pari a 69 mila metri quadri e sono costituiti tredici fabbricati ad un unico piano con ingressi indipenden­ti e viabilità interna dedicata. E uno dei primi passaggi per la realizzazi­one sarà l’approvazio­ne di una variante urbanistic­a al piano regolatore generale con la modifica della tipizzazio­ne da “Aree a verde pubblico – verde di quartiere” ad “Aree ad uso delle attrezzatu­re di servizio pubblico a carattere regionale o urbano”. Inevitabil­e la soddisfazi­one del sindaco Antonio Decaro che sin dal 2014, primo anno del suo mandato, ha tessuto relazioni ministeria­li per sbloccare la vicenda: «È per noi una prima pietra simbolica di quella che sarà la più grande opera pubblica realizzata a Bari negli ultimi cinquant’anni perché la giustizia è una funzione centrale e delicata per una comunità, e i luoghi in cui si svolge devono esserne degni e all’altezza». E dedicando il primo risultato a tutti gli operatori della giustizia ringrazia il ministro Bonafede per «aver dato corpo ad un progetto ambizioso».

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 ??  ?? Il sopralluog­o Bonafede, nel 2018, esce dall’ex Palagiusti­zia di via Nazariantz
Il sopralluog­o Bonafede, nel 2018, esce dall’ex Palagiusti­zia di via Nazariantz

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