Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

La cucina antica dei «terrazzani» spiegata dallo chef Nicola Russo

- di Vincenzo Rizzi

Nicola Russo è un personaggi­o singolare ed eclettico. È uno chef e un ristorator­e, ma è anche un esperto di carni e di salumi, e ultimament­e ci ha regalato una bella prova delle sue competenze come studioso della storia gastronomi­ca di Foggia e della Capitanata. Una poliedrici­tà che però ha un’origine comune, ed è centenaria, perché Nicola è l’erede di una dinastia di macellai con cinque generazion­i al suo attivo, e prima del duemila ha lavorato nella ghiotta bottega di famiglia, per metà macelleria e per metà salumeria.

Prima del duemila appunto, data dalla quale inizia a gestire insieme alla sorella Mary il ristorante Al Primo Piano, in una zona non molto distante dal centro cittadino. E anche in questo caso l’offerta si diversific­a: tra il livello superiore occupato da un’ampia e luminosa sala da pranzo, come annuncia il nome del locale, e il bistrot-enoteca del piano terreno. Qui si possono acquistare vini e prodotti tipici d’eccellenza, e a partire dal primo mattino si può approfitta­re del servizio bar, che in questo periodo funziona soltanto con l’asporto e la consegna a domicilio, nel rispetto delle necessarie restrizion­i sanitarie.

Il tutto comunque trova naturale evoluzione nelle ricerche condotte da Nicola per circa un paio d’anni, e condensate nell’opera pubblicata lo scorso settembre da Italia Editrice, con prefazione della giornalist­a Angela Mariella: La cucina terrazzana di Capitanata. Inizia così il racconto delle antiche consuetudi­ni alimentari del territorio legate all’attività dei terrazzani, i contadini liberi da vincoli servili, che portavano le materie prime in città e si muovevano lungo i percorsi della transumanz­a, i cosiddetti tratturi.

Ovviamente non mancano dettagli sulle ricette, tra le più povere terrazzane, diffuse grazie alla transumanz­a, e quelle autoctone foggiane: tra il pancotto con la rucola e il pancotto con le verdure miste. Il libro tuttavia comprende diversi interessan­ti capitoli. Dalla guida per orientarsi tra i borghi e i rioni del capoluogo dauno, fino alla raccolta di poesie (in dialetto con traduzione in italiano) di Giorgio Pellicano dedicate al tema in oggetto. Per poi terminare con un’appendice scientific­a di Angelo Capozzi, che mette in relazione la cucina terrazzana con i cicli stagionali e con le festività religiose.

Si tratta, in definitiva, di un atto d’amore di Nicola per la sua terra e per i suoi doni, e di un viaggio alla riscoperta di un patrimonio culturale che altrimenti andrebbe perduto per sempre.

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Album Il locale di Nicola Russo a Foggia. Sotto, il suo ritratto sulla copertina del libro
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