Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il Contemporaneo c’è L’ex Mercato del pesce pronto per le mostre
Spostata l’inaugurazione del «Nuovo mercato del pesce» Da Banksy a Obey le esposizioni saltate per l’epidemia
Prima di essere cancellati dalle carrozze dei treni per «violazione della politica antigraffiti», avevano fatto il giro del mondo i topini insolenti disegnati in piena quarantena da Banksy nella metropolitana di Londra. «Usate le mascherine», era stato l’invito ai viaggiatori del misterioso artista di Bristol, al quale (almeno per ora) Bari deve rinunciare proprio a causa del Covid. Una sua mostra avrebbe dovuto inaugurarsi in questi giorni nel Nuovo Mercato del Pesce, appena finito di ristrutturare nella parte inferiore e pronto a completare il Polo del contemporaneo con i confinanti Spazio Murat e Teatro Margherita, dove a causa delle restrizioni per l’emergenza sanitaria ha chiuso in anticipo la mostra World Press Photo ed è stata conseguentemente rinviata quella del National Geographic.
Lo ha rivelato ieri il sindaco Antonio Decaro, durante un video tour di presentazione della struttura pubblicato sui social. La personale di Banksy è rimandata al prossimo anno, come un’altra esposizione incentrata sulle opere dell’americano Obey, all’anagrafe Shepard Fairey, anche lui tra gli esponenti di punta della street art. E slitta al 2021 pure il laboratorio di artisti locali e internazionali (promosso dal Comune con la Regione
Puglia) che prevede il coinvolgimento dei residenti del quartiere San Paolo: le facciate delle palazzine degli alloggi popolari nei quali vivono diventeranno sfondo per la realizzazione di una serie di murales.
Ultimata la parte più commerciale dell’ex Mercato del Pesce, quella situata a piano terra, una sorta di piazza coperta comprendente anche piccoli spazi per mostre estemporanee accanto a parti dell’antico molo del porto emerse durante la ristrutturazione, ora tocca alla parte superiore. Il mezzanino, dove sorgeranno gli uffici del Polo e una caffetteria con affaccio diretto sul mercato, è già pronto. C’è da risistemare l’intero primo piano, la galleria vera e propria, illuminata dai lucernai, dove gli artisti non solo esporranno, ma potranno anche risiedere in piccoli atelier per la creazione in loco delle loro opere, e persino alloggiare.
L’intervento è stato già stato finanziato. «La soprintendenza sta completando il progetto esecutivo per mandarlo in gara», ha spiegato Decaro, prima di continuare a illustrare i lavori completati, nei quali rientra lo splendido terrazzo (dove si potrà cenare) con vista panoramica su lungomare, corso Cavour, corso Vittorio Emanuele e gli altri due pezzi del Polo, da un versante la Sala Murat, dall’altro il Margherita, al contempo parte di quel «miglio dei teatri» nel quale rientrano Piccinni, Petruzzelli e Kursaal, la cui riapertura è imminente.
Insomma, uno snodo cruciale nel quale a breve dovrebbe diventare operativo un nuovo punto di riferimento per le arti, nel cuore di una città che, forte dei suoi luoghi storici e di una capacità di ripensare alcuni spazi in chiave contemporanea, aspira a diventare Capitale italiana della Cultura nel 2022. «Sia in caso di vittoria che di sconfitta, sarà comunque un anno importante sotto l’aspetto culturale», ha detto Decaro, continuando il suo giro di presentazione del Nuovo Mercato del Pesce che, promette, «diventerà uno dei posti più belli di Bari». Una città «con un nuovo waterfront» nella quale Decaro immagina possano succedere cose «come accade nelle grandi capitali europee».
❞ Decaro La struttura di piazza del Ferrarese è destinata a diventare uno dei posti più belli della città