Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Consiglio in carica, Capone presidente In Aula lo psicodramma dei 5 Stelle
Capone primo presidente donna dell’Assemblea Il governatore: «E prima volta del Movimento 5 Stelle in una Regione con il centrosinistra»
Michele Emiliano presenta la giunta regionale e il programma nella giornata di insediamento del nuovo Consiglio regionale. Due i punti nodali della giornata: l’elezione di Loredana Capone (in piedi nella foto) a presidente dell’Assemblea, la prima volta di una donna, e il possibile ingresso in maggioranza del M5S. La grillina Laricchia parla in Aula contro la decisione di collaborare con Emiliano e si commuove.
«Oggi è una giornata storica per la Puglia: per la prima volta una donna guiderà la nostra Assemblea; per la prima volta si avvia, in una Regione, una forma di collaborazione tra il centrosinistra e i 5 Stelle». Michele Emiliano debutta, con il suo esecutivo, nella prima seduta del Consiglio regionale della nuova legislatura (l’undicesima). La sua sintesi è efficace e riassume i punti salienti di una lunga giornata nella quale Emiliano ha illustrato il programma di legislatura: ne ha ricevuto critiche misurate nei toni (come la circostanza richiedeva) ma severe nella sostanza.
Loredana Capone, Pd, arriva alla carica di presidente dell’Assemblea dopo essere stata ininterrottamente in giunta (prima con Vendola e poi con Emiliano) per ben 11 anni: anche questo un record. Hanno votato a suo favore 32 consiglieri, due in più della maggioranza. È possibile che un paio di esponenti del gruppo M5S abbiano votato per lei. Ignazio Zullo (FdI) ha negato, «con dispiacere», il voto a favore e annunciato scheda bianca «perché il centrodestra non è stato coinvolto». Vice presidente per la minoranza è stato eletto Giannicola De Leonardis (FdI, alla quarta legislatura). Con i voti della maggioranza, invece, è stato eletto il pentastellato Cristian Casili. A lui 30 voti, quattro in meno di quelli possibili: sarebbero dovuti essere i 30 del centrosinistra più i 4 dei grillini disponibili al dialogo. Antonella Laricchia, contraria all’intesa, ha annullato il voto riportando sulla scheda una frase di Gianroberto Casaleggio, nume tutelare del movimento. Completano l’ufficio di presidenza i segretari Sergio Clemente (Con) e Giandiego Gatta (FI).
La seduta è assai diversa dalle precedenti: manca la folla di amici e parenti delle giornate inaugurali (in Aula solo consiglieri e funzionari) ed Emiliano rompe una tradizione consolidata: rinuncia alla lettura del programma, che invia per email ai consiglieri, e parla a braccio. Presenta i suoi assessori e illustra a grandi linee il programma.
Ma l’esordio è tutto politico. Ringrazia il candidato presidente del centrodestra Raffaele Fitto (che si è dimesso e ha optato per il seggio a Bruxelles) e chiede il suo «suggerimento e il suo aiuto». Analogo invito alla collaborazione rivolge all’opposizione in Consiglio, a causa della «dura fase che attraversiamo».
Il secondo punto riguarda il M5S: si è avviato un percorso che Emiliano definisce «trasparente e nitido», cui hanno contribuito sia il premier Conte, sia il leader pentastellato Vito Crimi. «Non ci sono accordi segreti – chiarisce il governatore – ma un’intensa solidarietà sul programma. Io lo definisco un fronte costituzionale progressista». Di più: «La Costituzione, oltre che il Green New Deal, è innestata nel programma».
L’elenco delle cose da fare è lungo 56 pagine, le ambizioni sempre cospicue. In estrema sintesi: sono i «dieci punti» annunciati in campagna elettorale, sia pure con le integrazioni segnalate dal M5S. L’ambiente, innanzi tutto. Tema sul quale Emiliano aggiunge una riflessione a braccio: «Se il governo decidesse di chiudere l’Ilva, saremmo contenti, così pure se chiudesse solo l’area a caldo. Se decidesse per il ciclo integrato, diremmo no al ciclo integrato per gli altoforni 5-1-2». Poi l’elenco: niente discariche e inceneritori, impianti pubblici per il ciclo dei rifiuti, piano integrato dei trasporti con mobilità sostenibile e piste ciclabili, semplificazione e sburocratizzazione, nuovo ruolo per Pugliapromozione (non solo turismo ma attrazione degli investimenti), portale unico dell’agricoltura, grande hub per la tecnologia informatica, cooperative formate dai percettori di Red e reddito di cittadinanza per gestione di servizi, bonus casa per chi decide di tornare in Puglia.
Capitolo a parte sulla sanità: qui la questione è la pandemia. Puglia impreparata? «No, la seconda ondata è 12 volte più alta della prima. Inoltre volevamo tre ospedali dedicati al covid e il governo ci ha detto no. Non potevamo aprire reparti in attesa che si riempissero perché non abbiamo personale sufficiente: apriamo quando necessario e cerchiamo personale anche all’estero». Centrodestra critico: «Di seconda ondata la giunta parlava da giugno».
La presidente Capone rivolge il suo primo pensiero proprio ai sanitari che combattono l’epidemia e a chi è malato. Poi dedica la sua vittoria alle donne: «Il nostro tempo è adesso».