Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Caos e ombre Gli industriali di Capitanata si preparano alla scissione
Rotice messo alla porta, Zanasi reggente, D’Alba fuori dai giochi
FOGGIA Potrebbero restare col cerino in mano, mentre la casa brucia, il reggente di Confindustria Foggia, Eliseo Zanasi e il past president Nicola Biscotti. Investiti dell’incarico, qualche settimana fa, dai vertici nazionali di Confindustria per riportare ordine nell’associazione della Capitanata dilaniata dalla scalata per l’elezione del nuovo presidente e da problemi mancato rispetto dello statuto.
Nelle prossime ore, secondo le indiscrezioni che circolano, un gruppo consistente di imprenditori sarebbe pronto alle dimissioni, ad abbandonare via Valentini Vista Franco. Nomi «grossi» del mondo economico locale, proprio quel gruppo che fino ad oggi ha guidato gli industriali della provincia di Foggia: dal presidente uscente Gianni Rotice, all’imprenditore della Lotras, Armando De Girolamo, al gruppo imprenditoriale Ramundo, a Leonardo Boschetti, all’imprenditrice Maria Pia Liguori, presidente della Piccola Industria. Ma la lista sarebbe più lunga. Tanti gli imprenditori locali, anche durante i sei anni di mandato del sipontino Rotice, che hanno lasciato prima o durante, l’associazione non condividendo dinamiche e strategie. A molti non è andato giù che Rotice abbia tenuto il timone per 6 anni, quando lo statuto prevede un solo mandato di quattro.
Al momento, la procedura per l’elezione del nuovo presidente è bloccata, accantonati i nomi sui quali si era consumato lo scontro. L’ultimo quello dell’imprenditore Michele D’Alba, il cui nome è stato immediatamente messo da parte dalla cordata industriale che si muoverebbe dietro il reggente Zanasi. Il gruppo imprenditoriale di D’Alba, «Le Tre Fiammelle», era finito in alcune pagine della relazione dei Commissari prefettizi sullo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune
di Manfredonia. Vicenda, va sottolineata, che non ha avuto alcune seguito di natura giudiziaria. Ma tanto è bastato per far sì che l’imprenditore non avviasse neppure i motori per la sua candidatura.
Nelle prossime settimane si dovrà riconvocare il comitato dei saggi per riaprire la consultazione dell’assemblee; pare sia necessario anche rimettere in moto l’iter per la nomina dei presidenti delle sezioni di Assindustria, perché più della metà sarebbero decaduti. Nel frattempo nei giorni scorsi dal Consiglio
La norma Secondo lo statuto il nuovo numero uno doveva essere eletto entro ottobre
nazionale dei Probiviri di Confindustria è arrivata la scure che ha fatto decadere alcuni presidenti di sezione, per il mancato rispetto a Foggia del doppio inquadramento, ovvero il pagamento delle quote non solo locali ma anche nazionali.
Sui carboni ardenti anche l’attuale direttore generale, Enrico Barbone che nelle sue funzioni avrebbe dovuto svolgere il ruolo di garante della correttezza delle procedure. Un limbo quello appena iniziato che, secondo alcune indiscrezioni interne, il reggente Zanasi potrebbe voler mantenere a lungo. Del resto Zanasi
non è nuovo al traghettamento tra un presidente e un altro. Già nel 2014, sempre con una mossa a sorpresa di Confindustria nazionale, fu bloccata la strategia dell’allora presidente uscente, Pino di Carlo di passare il testimone a Gianni Trisciuoglio. E Roma nominò proprio Zanasi insieme ad un altro imprenditore, Gerardo Biancofiore, nominandoli commissari. Furono loro a determinare proprio l’elezione di Rotice, oggi diventato «nemico numero uno». E forse non è un caso che proprio in queste settimane ha fatto rientro in Confindustria Foggia, diventando presidente della Formedil, Gerardo Biancofiore, considerato dal mondo economico uomo capace di tessere le relazioni.