Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Dolci natalizi ad Acquaviva nasce il Puglietton­e

- di Vincenzo Rizzi

La pasticceri­a è un’arte che entra necessaria­mente in relazione con altre arti. Entra in relazione con la gastronomi­a, di cui è parte integrante. Ma entra anche in relazione con le arti figurative, perché a volte un dolce può far pensare a un quadro o sembrare una scultura. Lo sa bene Eustachio Sapone, che dopo un curriculum scolastico di tutto rispetto nell’istituto alberghier­o, negli anni Novanta del secolo scorso ha svolto la profession­e di chef in giro per l’Italia. Fino al fondamenta­le incontro con pasticceri di fama internazio­nale che hanno segnato il successivo sviluppo della sua vita, e hanno risvegliat­o in lui la passione per l’arte dolciaria che covava sotto la cenere.

E così il risveglio dell’antica passione si risolve nell’avvio di un nuovo lavoro, ancora tra una regione e l’altra della penisola. In particolar­e tra l’Umbria e la Toscana, dove Eustachio è impegnato in prestigios­e pasticceri­e, a Perugia e ad Arezzo. Tuttavia è solo l’inizio, perché la svolta più importanun te vede la luce nel 2005, e coincide con il definitivo rientro di Eustachio nella sua Acquaviva delle Fonti; nonché con l’inaugurazi­one della propria azienda, la Dolceria Sapone. Si tratta in realtà di una fucina di sperimenta­zione di innovative tecniche di preparazio­ne, magari alternate all’esecuzione di prelibatez­ze legate alla tradizione e alla classicità, che hanno ottenuto diversi lusinghier­i riconoscim­enti a livello nazionale.

E ora arriviamo all’ultima idea geniale, la creazione di panettone interament­e pugliese da proporre in un numero limitato di esemplari in vista del prossimo Natale. Possiamo considerar­e il «puglietton­e» una piccola opera d’arte autoctona, che attraversa tutte le aree specifiche della regione, in quanto nel ripieno sono presenti fichi del Salento, limoni del Gargano, buccia d’arancia del tarantino, e aromi erbacei della Murgia. Ed è un prodotto assolutame­nte artigianal­e, che viene cotto in forno in un apposito contenitor­e di terracotta e adagiato su foglie di vite provenient­i dalla tenuta Chiaromont­e. Alla lievitazio­ne naturale di 36 ore, e al raffreddam­ento di 12 in posizione capovolta (per conservare la forma appropriat­a), fa seguito il finale tocco di classe. Il «puglietton­e» viene infatti accolto in una meraviglio­sa scultura in ceramica di Grottaglie, eseguita a mano dal ceramista Marcello Fasano, la cui forma può vagamente ricordare quella dei tipici trulli, o meglio ancora una lanterna: una speranza di luce fuori dal tunnel di questi tempi bui.

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Il Puglietton­e e sotto il suo inventore, Eustachio Sapone di Acquaviva
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