Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Pugliesi allarmati, Emiliano no

Altri 48 morti e quasi 1.800 nuovi casi. Il governator­e: «L’indice Rt è tra i più bassi»

- Di Salvatore Avitabile

La Puglia resta zona arancione. Lo ha deciso ieri il ministro della Salute, Roberto Speranza. Il governator­e Emiliano spiega: «Qui l’indice di contagio è tra i più bassi in Italia, le terapie intensive ci sono». Poi attacca: «La diffusione del virus è colpa delle elezioni. E fermando la scuola ho evitato un altro innesco».

BARI La Puglia è tra le regioni con l’Rt inferiore a 1 (0.99) e il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha confermato la zona arancione. Ma ieri a livello regionale sono stati registrati 1.737 casi positivi su 9.505 test per l’infezione. Le vittime sono state 48. «Il dato dell’Rt è 1.06, tra i più bassi d’Italia. Abbiamo un numero ancora elevato di terapie intensive disponibil­i in caso di bisogno», sono state le parole del presidente della Regione, Michele Emiliano, rilasciate ieri a Sky Tg24, per poi aggiungere che «in Puglia c’è ancora un numero molto elevato di terapia intensive. I posti letto che verranno realizzati nella Fiera del Levante serviranno per consentire agli ospedali di riprendere l’attività ordinaria, trasferend­o i pazienti in una struttura più grande».

Ieri, dunque, sono stati 675 i contagi in provincia di Bari, 345 in provincia di Foggia, 250 in provincia di Taranto, 206 nella provincia Bat, 137 in provincia di Lecce, 110 in provincia di Brindisi, 11 residenti fuori regione, 3 di residenza non nota. Sono stati inoltre registrati 48 decessi: 15 in provincia Bat, 10 in provincia di Foggia, 8 in provincia di Bari, 8 in provincia di Taranto, 3 in provincia di Brindisi, 3 in provincia di Lecce, 1 residente fuori regione. Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 762.047 test e 12.919 sono i pazienti guariti. Il totale dei contagi in Puglia è di 50.738 e i casi attualment­e positivi sono 36.417. In aumento le vittime, da 68 deceduti in una settimana fino a 273, in pratica 4 volte in più, superiore al dato nazionale per quanto ogni singola Regione. Sono 251 guariti in più rispetto all’altro ieri (i negativizz­ati arrivano a 12.919). E con queste cifre gli attualment­e positivi (casi totali meno decessi e guariti) salgono a 36.417, di cui 1.855 ricoverati in strutture ospedalier­e. Emi

❞ Pier Luigi Lopalco Terrei la didattica a distanza come standard e la did in presenza solo come estrema ratio per le famiglie che non possono permetters­i di tenere i bambini in casa

liano ha risposto anche all’europarlam­entare Raffaele Fitto, secondo cui la Puglia ha un tasso di mortalità più alto anche rispetto al Nord. Così il governator­e: «La Puglia ha gli stessi decessi dell’Emilia-Romagna a parità di popolazion­e». Poi ha aggiunto: «Abbiamo avuto migliaia e migliaia di contagi da campagna elettorale perché ce le hanno fatte fare in un momento sbagliato, avremmo dovuto farle in estate, come avevano chiesto le Regioni, quando i contagi erano a zero». Sulle scuole: «La Puglia viaggia più o meno con 15 giorni di ritardo rispetto al picco di contagi che si registra nel resto d’Italia perché abbiamo aperto le scuole più tardi, sapevo che sarebbero state un innesco e ho spostato la riapertura». Infine sulla carenza dei medici: «Non abbiamo anestesist­i in Italia perché tutti i governi si erano fatti convincere che la sanità poteva funzionare con i dispositiv­i al minimo. In tutta Italia i contagi sono 10-11 volte quelli di marzo-aprile, tutti gli scienziati sono stati sorpresi dall’entità della seconda ondata, quindi siamo tutti sulla stessa barca e stiamo cercando di difenderci».

Pier Luigi Lopalco, assessore alla Sanità, tira in ballo di nuovo le scuole. «Finora abbiamo dei dati di fatto che ci dicono che il contagio è ripartito da quando si sono riaperte le scuole, ed è ripartito in maniera sproporzio­nata nella fascia di età scolare: ossia chi andava a scuola si è contagiato di più rispetto ad altre fasce di età», ha detto. Che poi ha aggiunto: «La seconda ondata di coronaviru­s è stata sostenuta principalm­ente da focolai familiari. Sono ancora una volta convinto che la scuola sia un aggregator­e sociale troppo importante in tempi di pandemia. Con questo non vogliamo dire che i contagi avvengono in aula, ma possono avvenire fuori dai cancelli, sull’autobus, al bar, quando i ragazzi si riuniscono a fare i compiti». Poi ha concluso: «Ecco perché terrei ancora la didattica a distanza come standard, e la didattica in presenza solo come estrema ratio per le famiglie che non possono permetters­i di tenere i bambini in casa». Infine il senatore di Fi, Dario Damiani, definisce schizzofre­nica la strategia di Emiliano: «Prima chiede la zona rossa per Bat e Foggia, oggi annuncia che in Puglia va tutto bene».

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Il tandem Il governator­e Michele Emiliano con il ministro della Salute, Roberto Speranza (a sinistra)
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