Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Militanti grillini scatenati sul web: volano insulti. E c’è chi invoca le dimissioni

Sui social esplode la rabbia della base

- L. D. V.

BARI Nella base è rivolta. Il Movimento 5 Stelle Puglia aggiorna l’immagine di copertina su Facebook. E qualcuno sulla pagina social fa notare: «Avete già cancellato la Laricchia dalla copertina, compliment­i!». Se il futuro voto sulla piattaform­a Rousseau fosse il riflesso dei commenti che stanno riempiendo la pagina ufficiale della Puglia pentastell­ata, si potrebbe dire che la vittoria del «no» all’alleanza gialloross­a nella regione di Michele Emiliano sarebbe scontata. Perché i commenti più feroci a quanto accaduto due giorni fa nell’aula del Consiglio regionale arrivano proprio dalla base. Nomi sconosciut­i ai riflettori ma che ci mettono la faccia. «Rinnegati», «traditori», «pagliacci», «buffoni», «questuanti», sono gli aggettivi più gettonati. Sotto il lungo post del capo politico del Movimento, Vito Crimi, apparso ieri sempre sui social network, si spreca la solidariet­à ad Antonella Laricchia. «Se per spiegare hai dovuto scrivere la Divina Commedia – scrive un militante 5 stelle, Fabio Candalice – mi sa che non ci credi tanto neanche tu. Il Pd è un brutto virus. Nascere 5 Stelle e morire Pd…sono soddisfazi­oni». Un altro commenta: «Comoda la poltrona». C’è anche chi si spinge a sentenziar­e: «Ora avete i quattro consiglier­i regionali in accordo con il presidente – scrive Vince Calefato - ma avete perso tutto l’elettorato pugliese che ora è in rivolta». Sono in diversi a rivendicar­e il significat­o del voto dato al movimento a settembre scorso. «Non sono un tifoso – scrive Alessio Laneve – ma siamo cittadini che hanno espresso un voto, ma se ne trovano un altro».

Insomma, sui social la base si fa sentire e ciò che scrivono in tanti sembra l’eco delle parole pronunciat­e in aula proprio dalla pasionaria dei 5 Stelle, Laricchia, ora rimasta isolata all’interno del gruppo che conta 5 consiglier­i. «Dimissioni! – invoca Maurizio Laricchia – siete una vergogna totale che pensa ai propri interessi, siete come tutti». C’è anche chi stigmatizz­a l’atteggiame­nto di Laricchia e rispolvera la vicenda dell’epurazione dell’ex consiglier­e Mario Conca. Ma per la maggior parte, i commenti sono un segnale di rivolta. In discussion­e viene messa anche la nomina a capogruppo di Grazia di Bari. «È stato rispettato lo statuto?», chiede Lorenzo Ciccarone, commentand­o il post del Movimento 5 Stelle Puglia che, a proposito della elezioni di Casili alla vicepresid­enza del Consiglio regionale, scrive: «Non vuol dire che è tutto deciso, ma segna l’inizio di un percorso basato sui temi e sulle priorità dei pugliesi».

Attacca pure un ex parlamenta­re 5 Stelle pugliese, Nunzio Angiola passato nel misto e da qualche giorno in Azione di Carlo Calenda. «Oggi inizia la fase finale della definitiva disintegra­zione del M5S in Puglia – sentenzia Angiola - e, con il salto sul carro del vincitore, viene sfatato definitiva­mente il falso mito della superiorit­à antropolog­ica del Movimento».

L’altra polemica In discussion­e viene messa anche la nomina a capogruppo di Grazia di Bari

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Militanti grillini durante un comizio. La base del movimento contesta, soprattutt­o, sui social l’accordo con Emiliano

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