Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Palestre off limits A migliaia ora si allenano nei parchi

L’attività fisica che si svolgeva al chiuso ora dirottata nei parchi. I casi di Bari e di Lecce

- Claudio Tadicini

BARI Il rischio di contagio da Covid-19 chiude le palestre e allora i titolari, complici anche le miti temperatur­e e le giornate soleggiate che sta regalando quest’insolito fine autunno, le trasferisc­ono all’aperto. Non soltanto nelle piazze isolate o nei parchi pubblici, dov’è facile garantire il distanziam­ento sociale grazie agli ampi spazi di cui dispongono, ma anche in apposite aree da loro prese in affitto, per consentire ai propri clienti di poter continuare a curare corpo (e anima), sia pure sotto la luce del sole o delle stelle.

Quello delle palestre all’aria aperta è un «fenomeno» particolar­mente diffuso – tanto a Lecce quanto a Bari e nelle loro rispettive province, ma non solo – favorito da un clima non particolar­mente rigido che, accompagna­to da belle giornate di tempo sereno, ha invogliato e continua ad invogliare gli sportivi a cimentarsi in attività fisiche all’aperto.

Gli esempi di chi ha fatto di necessità virtù sono numerosi. Giusto per citarne alcuni, a Lecce e Lequile (comune a pochi chilometri dal capoluogo salentino), il titolare di due palestre ha pensato di sfruttare gli spazi di alcune piazze non frequentat­e o di parchi cittadini – come il parco Tafuro e quello del campo scuola Montefusco di Santa Rosa – per organizzar­e gruppi di lavoro sotto l’occhio vigile dei loro istruttori di sempre. «Lo facciamo per dare un’alternativ­a e continuità ai nostri iscritti, che non possono disporre della palestra e sentono il bisogno di fare attività, anche se all’aria aperta - racconta Francesco Marenaci, titolare della 5&70 Fitness Club – le palestre giocano un ruolo sociale di rilievo. L’esperienza dei corsi all’aperto è stata positiva, li riproporre­mo in primavera ed estate».

Anche a Bari la chiusura delle palestre disposta dal Dpcm non ha scoraggiat­o i suoi titolari né gli sportivi, che si sono organizzat­i per tenere corsi e lezioni di fitness nei luoghi pubblici che la città offre: parco 2 giugno, parco Perotti oppure ancora la spiaggia di Torre Quetta, dove capita spesso di incontrare gruppi di sportivi amatoriali alle prese con corsette ed esercizi, per mantenere la forma fisica.

Ma c’è anche chi ha pensato di individuar­e un’area all’aperto, ad uso esclusivo, per ovviare al rischio sovraffoll­amento che potrebbe verificars­i nei luoghi pubblici. È il caso di Andrea e Ilaria, della palestra Eraklion di Lecce, che da circa un mese svolgono sotto al cielo corsi di pilates e fitbox nonché ginnastica funzionale e tonificant­e. E che a breve ne avvieranno altri di yoga e

Lavoro controllat­o Complice il bel tempo, i titolari delle strutture sportive hanno organizzat­o gruppi di lavoro sotto l’occhio vigile dei loro istruttori di sempre

Trx: «Il clima ce lo permette – dichiara Andrea – all’inizio c’era scetticism­o, le persone erano diffidenti. Ora, però, ogni corso viene svolto 2 volte a settimana. È un modo per contenere le spese e consentire alle persone che vogliono allenarsi di continuare a farlo».

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Attività fisica nel parco del Campo scuola Montefusco a Lecce. Sopra Andrea Romano e Ilaria Garzia titolari di una palestra
Nel verde Attività fisica nel parco del Campo scuola Montefusco a Lecce. Sopra Andrea Romano e Ilaria Garzia titolari di una palestra

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