Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il sogno di Elena Di Liddo «Io, da Bisceglie a Tokyo»
La nuotatrice di Bisceglie sta lavorando duramente per realizzare il suo sogno
A 27 anni c’è spazio e tempo per vincere nuove sfide. Elena Di Liddo, nuotatrice biscegliese tesserata per il gruppo sportivo Carabinieri, ha tutto e vuole fare di tutto per andare all’Olimpiade. Specialità 100 farfalla, quella giusta per spiccare il volo.
Elena Di Liddo, come procede il lavoro con vista Tokyo?
«Già lo scorso anno ero sulla strada giusta. All’ultima gara in Cina a gennaio ero in linea con gli obiettivi: mancavano solo cinque decimi per ottenere il tempo e, con due mesi di lavoro davanti, la prospettiva era quella giusta. Ora come ora pensare al futuro è difficile, non ci sono dati concreti su cui basarsi. Di certo è che a dicembre (dal 17 al 19, ndr) ci sono gli assoluti invernali di Riccione».
Una chance preziosa.
«Spero di togliermi il pensiero il prima possibile. Dopo quello step ci saranno gli assoluti primaverili di marzo, quindi l’Europeo a maggio e il Settecolli a giugno. Ovviamente, guardando più avanti, tutti noi atleti speriamo che le Olimpiadi si svolgano».
Quanto è condizionante la convivenza con le difficoltà legate al covid?
«Un po’ sono abituata a barcamenarmi tra situazioni complicate. La nostra realtà, al sud, ci ha sempre messo davanti a situazioni poco tranquille, a una gestione delle tempistiche di rincorsa. Oggi il concetto vale anche di più. Sto utilizzando tutti i giorni gli impianti del Cus Bari, che ringrazio perché si è messo a disposizione nei confronti miei e di tante altre squadre. In generale oggi è anche più difficile rispetto ai primi mesi di lockdown». Perché?
«Perché allora, senza obiettivi, eravamo tutti rassegnati a stare in casa. Ora che le gare ci sono, ma non ci sono gli impianti e le palestre, è molto più complicato. Basti pensare che tre volte a settimana mi alleno al campo di atletica a Bisceglie. Chissà: magari queste situazioni nuove genereranno anche vantaggi».
Come sta vivendo questo periodo di emergenza e isolamento?
«Ho sopportato tanto e sono molto resiliente. Anche all’interno di questo periodo ho provato a scorgere qualcosa di buono. L’isolamento, per come è movimentata la nostra vita, paradossalmente non ci ha fatto male. Ma dopo sette-otto mesi di stallo, ora sta pesando di più. Va detto che stare a casa il più possibile significa esporsi il meno possibile. È giusto per tutti, anche per me».
Ci sono state polemiche per la decisione della Fin di proporre la qualificazione di alcuni nuotatori sulla base dei risultati del Settecolli. Qual è il suo parere?
«Non ho molto da dire. Nel nostro sport parlano i tempi: ci sono tabelle e si lotta contro se stessi. Ognuno deve pensare al suo piccolo. Sto facendo tanto perché si avveri questo sogno e non voglio distrarmi. Vado dritta verso l’obiettivo».
Qual è il suo stato di forma e quando prevede di essere al top?
«Nonostante le difficoltà mi sento bene. Durante l’addestramento militare, per il corso dei carabinieri, ho vissuto un’esperienza che mi ha portato molto bene. In quel periodo mi qualificai per il mondiale in vasca corta e ottenni il record italiano. Se cambiare strategia di allenamento in quella circostanza ebbe risultati, magari anche questa sarà la volta buona».
È ottimista rispetto alla qualificazione?
«È la terza Olimpiade che rincorro. Nel 2012 e 2016 ho avuto problemi che mi sono stati di intoppo. Ci mancava solo la pandemia... Ora però quel sogno deve realizzarsi. Andare all’Olimpiade, più che qualificarmi, mi riempirebbe enormemente di gioia. Ci credo».