Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Gli ultras contro Landella Dopo l’agguato a Gentile il Foggia è una polveriera
I tifosi: non ha diritto di accusarci. Il sindaco: da loro nessuna solidarietà al ragazzo
FOGGIA «Misure di protezione» per Federico Gentile il centrale difensivo del Foggia vittima, martedì sera, di una intimidazione. Lo ha deciso il prefetto Raffaele Grassi al termine di un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è svolto, ieri, in prefettura. Al termine dell’incontro a cui ha preso parte, in video conferenza anche il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, il prefetto - d’intesa con i vertici di polizia, carabinieri e Guardia di finanza - ha disposto un piano per garantire la sicurezza al calciatore. Non si tratta di una scorta ma di una serie di misure finalizzate ad assicurare maggiore tranquillità a Gentile e alla sua famiglia. Intanto proseguono le indagini, coordinate dalla Procura, per individuare chi – l’altra sera – ha incendiato la porta di ingresso dell’abitazione del calciatore. Un atto che poteva avere conseguenze più gravi del solo danneggiamento della porta: quando è accaduto, Gentile era in casa con la moglie e i due figli piccoli. Un’intimidazione che ha scosso il calciatore foggiano seriamente intenzionato da abbandonare Foggia e la squadra rossonera. «La Lega Pro – ha commentato Ghirelli al termine del vertice in prefettura - è vicina al giocatore del Foggia ed alla sua famiglia. Quello che è successo è contro il calcio e i suoi valori e, in particolare, in questo periodo di fragilità dettato dal Covid-19». Dopo aver ringraziato le autorità per il lavoro che stanno svolgendo sull’accaduto il presidente della Lega Pro ha evidenziato che «la violenza non ha mai senso e non può attaccare la vita di nessuno», scusandosi con le forze dell’ordine «perché – ha detto - il calcio dà un esempio negativo e vi assicuro che, ogni giorno, lavoriamo affinché il calcio sia segnato da fatti positivi». Opinione ribadita dal presidente della società rossonera Felleca, molto preoccupato per il momento che stanno vivendo Gentile e la sua famiglia.
E intanto la tifoseria della curva Nord risponde al sindaco Franco Landella che, commentando l’intimidazione subita da Gentile, aveva parlato di «balordi» e di «una sparuta minoranza criminale e violenta». «Vuole forse – si legge nella nota della tifoseria indirizzata anche al primo cittadino - insinuare che il nostro dichiarato disappunto verso questa società sia sfociato in altro? Nonostante i desideri di questa parte della tifoseria, come lei stessa ammette, siano di vedere il Foggia Calcio lontano da pastori sardi e calciatori di loro fiducia, questo non dà al sindaco - scrivono ancora i tifosi - il diritto di pensare a loro come responsabili di certi avvenimenti». Non si è fatta attendere la risposta del primo cittadino che, meravigliandosi che «gli ultras non abbiano mostrato alcuna attestazione pubblica di solidarietà all’inerme Federico Gentile» ha spiegato di non aver mai nominato la curva Nord del Foggia Calcio», così come «di non averli – neanche lontanamente - associati ai responsabili di un tale gesto».
Francesco Ghirelli La Lega Pro condanna da sempre gli episodi di violenza
Roberto Felleca Siamo preoccupati per la famiglia del giocatore