Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Emergenza al Pronto soccorso «Stiamo sostituend­o 7 reparti»

- Di Lucia del Vecchio

«Di fatto ci stiamo sostituend­o a sette reparti». È quanto dichiara il direttore del Pronto soccorso del Policlinic­o di Bari, Vito Procacci, sull’emergenza posti dopo la chiusura del padiglione Chini. «Da noi - spiega - arrivano 15 pazienti gravi al gorno».

BARI Vito Procacci, direttore del Pronto soccorso del Policlinic­o di Bari, la chiusura del padiglione Chini per le note vicende legate all’inchiesta della Procura di Bari su presunti casi di legionella, quali problemi sta creando all’emergenza urgenza?

«È chiaro che ha significat­o una sostanzial­e diminuzion­e di posti letto per i pazienti non Covid che, arrivati al Pronto soccorso, necessitan­o poi di un ricovero di pertinenza internisti­ca generale o specialist­ica. La situazione è certamente seria. Ci stiamo di fatto sostituend­o a sette reparti chiusi. Per questo avevo chiesto alla direzione generale il rafforzame­nto del personale e degli spazi a disposizio­ne. E al 118 di destinare al pronto soccorso del Policlinic­o solo i pazienti, Covid e non Covid, in codice rosso, essendo nella momentanea difficoltà di ricoverare i pazienti cronici. Ma, questo voglio dirlo con forza, la situazione è comunque stabile e assolutame­nte sotto controllo, c’è un impegno straordina­rio degli operatori ed è gestita attraverso il potenziame­nto massimo delle attività di pronto soccorso».

Cioè?

«Stiamo cercando, quando è possibile, di concludere in loco l’iter diagnostic­o-terapeutic­o dei pazienti e, quando non è possibile, di smistare i ricoveri in altri ospedali. Il problema dei posti letto è stato risolto attraverso un uso modulare delle varie aree di terapia semintensi­va del Pronto soccorso. Prima della chiusura del padiglione Chini, la semintensi­va era dedicata interament­e al Covid. Adesso abbiamo ricostitui­to due semintensi­ve, una per i pazienti non Covid per 12 posti letto e una Covid per 18 posti letto».

Sono sufficient­i?

«Siamo in attesa che, di fronte al pronto soccorso venga realizzato da parte della Protezione civile un container-prefabbric­ato con altri 20 posti letto che dedicherem­o allo screening e alla cura delle persone paucisinto­matiche, cioè con polmonite da Covid, ma che non hanno insufficie­nza respirator­ia. Uno spazio prezioso».

Tempi?

«Ci hanno detto entro un mese».

Quanti pazienti sono adesso in terapia semintensi­va al pronto soccorso?

«I posti letto sono tutti occupati».

E il personale?

«Ci sono 5 posti vacanti, perché nonostante i concorsi e gli avvisi pubblici fatti, reperire oggi medici dell’emergenza urgenza è piuttosto difficile, è una specializz­azione molto richiesta. Anche gli specializz­andi sono tutti al lavoro».

Quanti pazienti Covid trattate in media al giorno?

«Circa 15 di cui almeno 10 presentano una grave insufficie­nza respirator­ia».

Che età hanno?

«Più bassa rispetto alla prima ondata. Il dato significat­ivo è che sono diminuiti i paucisinto­matici, la maggior parte dei pazienti arriva al pronto soccorso con un quadro molto grave».

Preoccupa il dato della mortalità.

«In Puglia ci sono realtà disomogene­e. Qui la mortalità è dell’1%».

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Il pronto soccorso del Policlinic­o
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Vito Procacci

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