Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Dalla cura Carrera ai gol di Cianci Il fattore C del Bari
Cianci firma il suo terzo gol consecutivo in tre partite E la cura Carrera comincia a dare i suoi frutti Trionfo nel derby nonostante l’inferiorità numerica
Non si sbaglia, se ci chiama fattore C. Perché sono la cura Carrera e i gol di Cianci ad aver tirato fuori il Bari dalle secche del momento difficile. I biancorossi hanno superato per 1-0 il Foggia nel derby nonostante più di un’ora di partita giocata in dieci per l’espulsione di Maita. A firmare la vittoria è stato Cianci (nella foto Sasanelli festeggiato dai compagni), al suo terzo gol di fila. Per il tecnico Carrera 7 punti in tre gare.
BARI Il Bari vince grazie al fattore C. E stavolta non c’entra nulla la fortuna. Carrera e Cianci sono stati i protagonisti del derby vinto ieri contro il Foggia. Il primo, allenatore da qualche settimana, ha conquistato tutti con la precisa scelta del coraggio e la voglia esclusiva di vittoria. Il secondo, attaccante arrivato dal Potenza, ha dimostrato di non essere solo fisico e colpo di testa, ma anche sinistro potente e raffinato. Il calcio di punizione con cui, da 25 metri, ha deciso il match dopo un’ora di gioco, ha lasciato a bocca aperta. Tre reti in tre gare: cosa chiedere di più al ragazzo di Bari Vecchia diventato centravanti della sua squadra del cuore? Una cosa sola, magari: l’esultanza con il trenino. Detto, fatto. Dopo il gol è stato lo stesso Cianci a fare da «capotreno», ravvivando il ricordo dei Protti e dei Tovalieri. Bomber Cianci, quindi. E mister Carrera. Alla lettura delle formazioni, già una netta infusione di coraggio: dentro, contemporaneamente, Marras, Antenucci, D’Ursi e Cianci. Un 4-2-3-1 super offensivo per lanciare un messaggio chiaro: oggi c’è solo da vincere. Il bello è che l’andamento sfortunato e paradossale del match non modifica di una virgola l’impronta e l’atteggiamento di Carrera.
Ci si mette di mezzo l’espulsione di Maita per un’ingenua manata ai danni di D’Andrea (anche se pare esagerata la punizione dell’arbitro Feliciani
di Teramo) e il grave infortunio di Ciofani (sospetta frattura del perone). A quel punto, la consuetudine avrebbe portato a una decisione semplice e immediata: in una squadra già sbilanciata, fuori una punta, dentro un terzino. Invece no: Carrera lascia la squadra così com’è, con un 41-3-1 raramente visto nei campi di calcio, e Antenucci (reduce da un infortunio, quindi non al top) a fare gli straordinari, danzando tra centrocampo e attacco. Il Bari, in questo modo, si mette in testa che la partita, al di là di tutto, si può vincere. E così accade, grazie all’eurogol di Cianci, per il quale continuare a parlare di favola è diventato ormai ingeneroso. «È stata una grande partita – ha detto Carrera
a fine gara – vinta da una squadra unita e disposta a soffrire. Non è stato semplice giocare in 10, ma non abbiamo rischiato quasi nulla. Molto bravo Antenucci, che dopo l’espulsione ha fatto anche il centrocampista».
È stato proprio Antenucci a conquistare la punizione trasformata in gol da Cianci. «Lo ringrazio per avermela fatta calciare – è il commento del bomber – Il trenino? In tanti mi avevano chiesto di esultare così, in caso di gol. E anche oggi, dopo la rete, non ho capito nulla». Parole e gesti che hanno il sapore dell’amore vero e preannunciano un matrimonio duraturo. A tal punto che, tra le righe, il commento di De Laurentiis è più di una notizia. «Cianci – dice il presidente – è già nostro». Come a dire: anche se è solo in prestito, di qui non si muove. E Bari gongola. Il terzo posto alle spalle di Ternana e Avellino è quasi un nuovo inizio.
Luigi De Laurentiis Pietro qui solo in prestito? Macché, il bomber è già nostro