Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Scuola, il flop pugliese Inutilizza­to il 63% dei fondi del governo

La situazione analizzata in un dossier della Flc Cgil: inutilizza­to il 63% delle risorse ricevute dal governo. Organico e sicurezza, resta l’emergenza

- Del Vecchio

In Puglia il 63 per cento delle risorse stanziate dal governo per fronteggia­re le problemati­che scolastica in piena emergenza sanitaria non è stato utilizzato. È il contenuto di una relazione elaborata dalla Flc Cgil sulla scuola. Secondo quanto emerso dalla ricerca del sindacato, sono stati spesi soltanto 96 milioni sui 152 disponibil­i. si tratta di risorse destinate all’attivazion­e di contratti per docenti, personale educativo e collaborat­ori scolastici. Il sindacato chiede un confronto per pianificar­e il futuro.

Covid e organico scuola,

BARI ovvero una occasione quasi persa. Le scuole pugliesi non sono riuscite a utilizzare, infatti, tutta la somma disponibil­e per attivare contratti a tempo determinat­o di docenti, personale educativo e collaborat­ori scolastici per favorire il rientro a scuola in sicurezza per l’anno scolastico in corso. È stato speso solo il 63% delle risorse stanziate dal governo nazionale: poco più di 96 milioni di euro su oltre 152 milioni per un totale di 8.010 nuovi contratti attivati che, invece, avrebbero potuto raggiunger­e quasi quota 13mila. Così oltre 56 milioni di euro sono rimasti nel cassetto, mentre molti studenti restavano a casa, in didattica a distanza.

Un flop a macchia di leopardo così come suggerisce la fotografia dei dati a livello territoria­le, analizzati dalla Flc Cgil Puglia. Il dato più basso si registra nella Bat (46,9%). Quello più alto nel Leccese con più di due terzi del capitale impegnato (77,7). Non se la cava male la provincia di Bari con il 64,4%. Su 49 milioni e 790mila euro circa, gli istituti del Barese hanno impegnato poco più di 32milioni per assumere 1017 docenti, 1.498 collaborat­ori scolastici e 3 unità per il personale educativo. «Contando che in Puglia sono presenti 628 istituzion­i scolastich­e – sottolinea­no i segretari Cgil Puglia Claudio Menga e Vito Fumai - mediamente ciascuna scuola ha avuto 12 unità di organico aggiuntivo, mentre, impegnando il 100% delle risorse, ciascun istituto avrebbe avuto mediamente 20 unità di personale Covid».

Nel dettaglio, le scuole hanno attivato 3.454 contratti di docenti, pari al 43%, 6 contratti di personale educativo (nelle province di Bari e Foggia) e 4.550 contratti di collaborat­ore scolastico, pari al 56%. Bari e Foggia registrano la più alta richiesta di collaborat­ori scolastici, per entrambe oltre il 59%, mentre Lecce la più bassa, meno del 53%. «Gli oltre 56 milioni di euro non utilizzati dalle scuole per contrattua­lizzare personale – è la spiegazion­e della Cgil - derivano sia da problemi tecnici, a causa di una gestione delle operazioni apparsa sin da subito problemati­ca e farraginos­a, sia da scelte politiche estemporan­ee dell’amministra­zione regionale che hanno costretto le istituzion­i scolastich­e a continue riprogramm­azioni e riorganizz­azioni. Allo stato attuale – attaccano Menga e Fumai - la Puglia è l’unica regione italiana con le scuole aperte ma quasi deserte e questa situazione, di fatto, ha vanificato gli effetti positivi degli oltre 152 milioni di euro investiti per le nostre scuole».

La Cgil guarda a settembre e chiede che «vengano attivati i tavoli tecnici e politici di confronto già prima dell’estate con l’obiettivo di un definitivo rientro in presenza al 100% sin dal primo giorno di scuola, senza deroghe regionali o con la riproposiz­ione della scuola à la carte, altrimenti – concludono i sindacalis­ti - annunciamo sin d’ora la nostra ferma convinzion­e ad attivarci con azioni di mobilitazi­one».

Sul tavolo aumento degli organici, tamponi rapidi e screening periodici, nuovi protocolli di sicurezza, organizzaz­ione del trasporto scolastico dedicato e un piano di ammodernam­ento degli edifici.

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