Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
«Pass in tribunale, decisione troppo rapida leso diritto alla difesa»
«Pur comprendendo la necessità di rafforzare le misure volte a rallentare la diffusione dell’epidemia, in una nuova fase di recrudescenza, sono davvero troppo pochi i giorni intercorsi tra il decreto che ha introdotto l’obbligo di green pass per accedere ai tribunali anche per gli avvocati e la sua entrata in vigore. Considerate le difficoltà a eseguire tamponi negli ultimi giorni, gli assistiti degli avvocati che non fossero riusciti ad ottenere il green pass in così poco tempo rischiano, a partire da oggi (ieri, ndr), di essere privati del proprio diritto alla difesa: l’assenza per mancanza di green pass, infatti, non costituisce impossibilità di comparire per legittimo impedimento». Lo ha detto il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Bari, Giovanni Stefanì (in foto), all’indomani del decreto domenicale della procuratrice generale Anna Maria Tosto che dispone l’obbligo del green pass per entrare nei palazzi di giustizia. Stefanì sottolinea ancora «l’assenza di confronto tra il Governo e l’avvocatura a livello nazionale: avremmo chiesto maggiore chiarezza nella scrittura della norma e qualche giorno in più per adeguarci alla stessa che, comunque, è accolta con favore dalla gran parte degli avvocati, già dotata del super green pass». Infine il presidente evidenzia «una contraddizione nel dettato della norma, che consente a parti processuali a testimoni l’accesso ai tribunale pur in assenza di green pass. Se l’obiettivo è quello di ridurre al minimo la presenza del virus all’interno delle aule di giustizia avremmo suggerito di estendere l’obbligo di green pass a tutte le persone che le frequentano, nessuno escluso».«Anche l’Avvocatura di Trani- dice il presidente dell’Ordine degli avvocati di Trani, Tullio Bertolino - farà la sua parte in questa tremenda battaglia contro la diffusione del contagio».