Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
«Il professionismo nel calcio femminile? Conquista di civiltà»
BARI Il calcio femminile è diventato professionistico, almeno in serie A. Una notizia destinata a cambiare radicalmente la storia di un pezzo di mondo, quello calcistico femminile, rimasta ingiustamente indietro per tanto tempo. Ne abbiamo parlato con Alessandra Signorile, presidente della Pink Bari che purtroppo in primavera è stata costretta a cedere il titolo, tra le principali artefici di questo cambio di rotta.
Signorile, cosa rappresenta quest’evento?
«È il riconoscimento del lavoro che queste ragazze fanno e che sempre hanno fatto. Sapere che da oggi saranno valutate per il loro lavoro è una grande conquista civile, il coronamento di un sogno».
Lei ha avuto un ruolo importante in questo percorso.
«Sono stata tra quei presidenti che, facendo parte del dipartimento prima e della divisione calcio femminile dopo, ha sempre pensato che il professionismo fosse un’opportunità e che non occorresse titubare davanti all’analisi dei costi economici. Il fatto che alcune società dilettantistiche non possano permetterselo, non deve inibire questo cammino. Gli aspetti positivi sono nettamente prevalenti. Io, nonostante non presieda più una società di serie A, ci ho messo del mio a livello, diciamo così, politico».
Quanto ci vorrà perché una squadra pugliese arrivi in A?
«Ci vorrà tempo ma credo sia giunto il momento che Bari e Lecce puntino forte non solo sul calcio maschile, ma anche su quello femminile».
Ma, al di là dell’aspetto formale, ritiene davvero che gli stipendi delle calciatrici possano essere sufficienti per vivere di calcio?
«Se dobbiamo basarci sui milioni dei giocatori alla Ronaldo, cosa che peraltro neanche mi piace, è un conto. Se invece ragioniamo in maniera diversa, non posso che pensare che uno stipendio lordo di 26mila euro, ovvero il minimo garantito, sia sufficiente per parlare di professione».
Ci sono calciatrici pugliesi pronte per diventare professioniste?
«Ci sono le nuove leve, le nuove generazioni. Il livello è cresciuto tanto, faccio fatica a pensare che ci siano calciatrici già pronte. Ma i talenti non mancano e sono fiduciosa».
Dopo il professionismo quale sarà il prossimo step per migliorare ulteriormente la considerazione del calcio femminile?
«Ormai il calcio femminile sta prendendo piede. Ora aspettiamo la Nazionale agli Europei, ci auguriamo che possa avere lo stesso successo che ai Mondiali. In generale dico che, aumentando il numero delle squadre professioniste, i vantaggi per il calcio femminile saranno sempre maggiori».
❞ Il premio È un riconoscimento al lavoro che queste ragazze fanno e compiuto negli anni passati