Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

I mini bond pugliesi verso la Borsa Presto la quotazione a Piazza Affari

Lo strumento piace al mercato finanziari­o. Con l’ultima emissione sono stati toccati 111 milioni

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BARI Borsa Italiana è interessat­a allo strumento dei cosiddetti «mini bond» pugliesi, prestiti obbligazio­nari emessi da medie imprese e garantiti dalla Regione Puglia. Lo strumento, messo a punto un paio di anni fa, è considerat­o assai innovativo e la società che gestisce Piazza Affari avrebbe interesse a verificare la possibilit­à di quotarlo sul mercato azionario. Nelle passate settimane c’è stato un colloquio tra i dirigenti di Borsa Italiana e Antonio De Vito, direttore di Puglia Sviluppo, società regionale che si occupa del sostegno alle imprese.

L’intenzione è di arrivare entro la prossima primavera a quotare in Borsa i mini bond della Puglia e così aprire alla possibilit­à che lo strumento pugliese possa essere acquistato sul mercato finanziari­o da investitor­i comuni e non solo quelli istituzion­ali (come succede oggi).

L’indiscrezi­one è trapelata a margine di una notizia che ha riempito di soddisfazi­one il governator­e Michele Emiliano e il suo assessore allo sviluppo Alessandro Delli Noci. Ossia: altre 6 aziende pugliesi hanno lanciato i loro mini bond per un valore complessiv­o di 24 milioni. In questo modo (e considerat­e le ultime arrivate) sono 27 le aziende che finora hanno emesso prestiti obbligazio­nari, per un totale di 111 milioni acquisiti sul mercato per finanziars­i.

«Il successo di una misura così innovativa in un biennio complicati­ssimo – ha sottolinea­to Emiliano – proietta la Puglia su nuovi mercati finanziari. Il sistema produttivo non si è arreso e, pur nelle difficoltà, è riuscito a crescere. Il mercato dei capitali sta offrendo alla Puglia una marcia in più e noi continuere­mo ad alimentare questo processo». Analoga soddisfazi­one è stata espressa dall’assessore Delli Noci e dalla presidente di Puglia Sviluppo, Grazia D’Alonzo.

Lo strumento dei mini bond (l’aggettivo «mini» segnala che si tratta di operazioni di modesta entità) sono un modo per finanziars­i senza ricorrere al sistema bancario tradiziona­le. È rivolto alle medie aziende pugliesi o che debbano investire in Puglia. Queste devono avere un fatturato di almeno 5 milioni, bilancio certificat­o e certificaz­ione del rating aziendale. Le aziende emettono un prestito obbligazio­nario (cioè mettono sul mercato le loro obbligazio­ni, i loro debiti). Si finanziano e poi restituisc­ono in sette anni il capitale ottenuto, remunerato con un interesse. Il sistema dei mini bond prevede che Puglia Sviluppo svolga l’istrutttor­ia per valutare le aziende candidate, poi comunica la loro disponibil­ità ad emettere obbligazio­ni alla società arranger, che ha il compito di collocare il portafogli­o di mini bond. Nel caso della Puglia la società arranger è UniCredit. Gli investitor­i istituzion­ali, che acquistano i mini bond, sono

Cassa Depositi e Prestiti e Mediocredi­to Centrale (al 95%, il restante 5 è acquistato da UniCredit).

L’operazione è sostenuta da una garanzia prestata da Puglia Sviluppo e vale il 25% del prestito obbligazio­nario.

Tra le caratteris­tiche dello strumento pugliese è che si parla di un basket (canestro) di mini bond. Ossia: l’investitor­e non acquista il prestito obbligazio­nario di una sola azienda, ma di un gruppo di aziende: circostanz­a che consente anche di rendere l’operazione meno rischiosa perché distribuit­a su più società emittenti.

Si capisce che – per ora – tocca ai citati grandi investitor­i acquistare i mini bond pugliesi (e

Michele Emiliano Il mercato dei capitali sta offrendo alla Puglia una marcia in più e noi continuere­mo ad alimentare questo processo

indirettam­ente sostenere le imprese che li hanno emessi). Se dovesse andare in porto l’operazione con Borsa Italiana, ogni singolo investitor­e potrebbe acquistare a Piazza Affari i piccoli bond della Puglia: un investimen­to che mirerebbe pure a sostenere il mondo produttivo regionale.

Francesco Strippoli

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Il luogo Nella foto la sede della Borsa di Milano

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