Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
«Vive le Cinéma» settimo anno a Lecce dall’8 all’11 dicembre Tra gli ospiti l’iraniana Mina Kavani
L’attrice protagonista dell’ultimo film di Jafar Panahi, da tempo esule in Francia, porterà la sua testimonianza
«L’Italia mi ha sempre ispirato, è un Paese di cinema, sono felice di poter essere con voi nei prossimi giorni a Lecce». Il saluto dell’attrice iraniana e attivista Mina Kavani, protagonista dell’ultimo film di Jafar Panahi, Gli orsi non esistono, segna la via maestra che seguirà la settima edizione di «Vive le Cinéma»,
il festival di cinema francese in programma a Lecce in versione invernale, dall’8 all’11 dicembre, tra teatro Apollo, museo Castromediano e libreria Liberrima.
Nove anni fa, Kavani ha dovuto lasciare il suo paese per trasferirsi in Francia dopo aver preso parte a Red Roses, film poco gradito al regime ambientato durante le proteste dell’Onda verde del 2009. L’ospite d’onore della kermesse, presentata ieri dai direttori artistici Angelo Laudisa, Alessandro Valenti e Brizia Minerva, sarà protagonista dell’incontro su «Cinema e diritti», il 10 dicembre, durante il quale racconterà anche l’incredibile esperienza del set clandestino di Gli orsi non esistono, girato da Panahi (poi arrestato a luglio) in Turchia in totale segretezza. «Negli anni – hanno spiegato i direttori artistici - con gli ospiti francesi siamo riusciti a stabilire una relazione feconda, che ha portato diversi di loro a tornare in Puglia per girare. Anche in questa prospettiva intendiamo Vive le Cinéma».
Quest’anno arriveranno Christophe Mazodier, produttore di Polaris Films, una delle più importanti case di produzione francesi, Florent Gouëlou, regista di Trois nuits par semaine, film sulla comunità drag parigina passato a Venezia 2022, Dimitri Doré, protagonista di Bruno Reidal di Vincent Le Port, viaggio nella mente di un seminarista quindicenne colpevole di un efferato delitto nella Francia rurale dei primi del ’900, e Timothée Robart, nel cast di Les magnétiques di Vincent Maël Cardona. Ma tra i lungometraggi in programma ci sono anche il bellico
Onoda - 10.000 notti nella giungla di Arthur Harari e i drammi famigliari Le sixième enfant di Léopold Legrand e La vraie famille di Fabien Gorgeart con Mélanie Thierry.
Il ricco programma è completato da documentari, corti, presentazioni letterarie, e dalla sezione «Spazi Aperti della Visione» che interseca le altre arti visive: inaugurazione, l’8 dicembre alle 19 al teatro Apollo con la live performance Moonbird Variations affidata agli artisti Rä Di Martino, Mauro Remiddi, Simone Alessandrini.