Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Al Perrino manca il reparto Portato a Taranto muore 40enne

- Cesare Bechis

Antonio Picciolo (foto), il 40enne «gigante buono» conosciuto da tutti a Brindisi, è morto ieri a seguito di un’emorragia cerebrale che l’ha colpito la notte tra il 5 e il 6 gennaio. Trasportat­o d’urgenza al pronto soccorso del Perrino, e verificata l’impossibil­ità di prestargli soccorso per l’assenza del reparto di Radiologia interventi­stica, è stato poi trasferito dopo tre ore al Santissima Annunziata di Taranto. Una corsa rivelatasi inutile: il ritardo nell’intervento che poteva salvargli la vita arginando le lesioni causate dall’emorragia gli è stato fatale. Le sue condizioni, già gravi a Brindisi, sono ulteriorme­nte peggiorate durante il trasporto a Taranto e qui non c’è stato nulla da fare. Cresciuto a Parco Bove, anche da adulto viveva con la famiglia nella stessa zona, al Paradiso. Era noto anche fuori dal quartiere per la sua attività di steward agli eventi sportivi e musicali. Amava anche le immersioni. L’Asl ha dato la sua versione: «Arrivato con il 118 al Perrino, presentava disturbi neurologic­i ed è stata immediatam­ente disposta la presa in carico: sono state richieste le consulenze specialist­iche di neurologia, neurochiru­rgia e rianimazio­ne ed effettuati gli esami strumental­i. La Tac ha evidenziat­o un’estesa emorragia subaracnoi­dea. Gli operatori hanno subito contattato altri ospedali del territorio regionale dotati di radiologia interventi­stica. L’ospedale di Taranto ha dato disponibil­ità ad accogliere il paziente ed è stato disposto il trasferime­nto». Tutto inutile. D’Attis (Fi) ha chiesto un’ispezione ministeria­le all’ospedale di Brindisi.

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