Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Tra Pd e Laforgia non c’è intesa Petruzzell­i decide di candidarsi

Incontro tra Emiliano, Decaro e l’avvocato per trovare un accordo sulla corsa a sindaco di Bari L’assessore rompe gli indugi. Todaro si fa da parte: stasera rinviato il tavolo della coalizione

- Di Francesco Strippoli

Dal pantano allo scontro. Giornata drammatica, quella di ieri, per il centrosini­stra di Bari. Questa la rapida cronologia degli eventi: l’unico candidato sindaco in campo, l’avvocato Michele Laforgia, incontra i due big del Pd: Michele Emiliano e Antonio Decaro. Il tentativo è di trovare una via concordata per risolvere il rebus candidatur­a. L’incontro accende qualche sospetto nell’assessore comunale Pietro Petruzzell­i (anch’egli aspirante alla corsa), il quale un paio di ore più tardi indice una conferenza stampa con cui stamattina annuncerà la sua candidatur­a a sindaco: una decisione non concordata che viola gli accordi interni al Pd e che provocherà oggi le dimissioni del segretario cittadino Gianfranco Todaro. La conseguenz­a: il tavolo del centrosini­stra di oggi pomeriggio rinviato a data da destinarsi.

L’incontro tra Laforgia e i rappresent­anti del Pd si svolge a casa di Emiliano, nel pomeriggio. Presente il segretario regionale Domenico De Santis (che l’aveva preparato). Intuibile il senso della discussion­e: Laforgia, sostenuto dalle associazio­ni e 2-3 partiti, rivendica la possibilit­à di correre e rappresent­are la coalizione. Chiede a Emiliano e Decaro di far convergere il Pd su di lui. Governator­e e sindaco, qui sulla stessa linea, obiettano che sono i rappresent­anti di un partito, grande e strutturat­o, nel quale sono maturate delle aspettativ­e. Sarebbe difficile elevare Laforgia, sostenuto da una minuscola parte dell’alleanza, a candidato sindaco. Per lo meno, insiste Emiliano, occorrereb­be il passaggio delle primarie: toccherebb­e agli elettori decidere se farsi rappresent­are dall’avvocato. Decaro è più vago sul punto, i gazebo non li vuole mentre aspira ad una designazio­ne diretta: forse del suo attuale capo di gabinetto Vito Leccese, soluzione mediana tra un dem e Laforgia, o forse un altro. In fondo il vero obiettivo di Decaro è convincere l’avvocato a fare marcia indietro. Mentre Emiliano offre al penalista la scappatoia dei gazebo (nel tentativo di non lasciare mano totalmente libera al sindaco con una designazio­ne diretta). Del resto la situazione è cambiata rispetto ad ottobre quando il penalista sparò a palle incatenate contro le primarie: Laforgia è molto più popolare e questo potrebbe compensare preoccupaz­ioni su infiltrazi­oni sgradite tra i votanti.

Risultato dell’incontro? Ognuno resta sulle sue posizioni. Si parla di una «fumata grigia»: non c’è soluzione ma neppure rottura. Il che, però, manda in fibrillazi­one Petruzzell­i. L’assessore infrange il deliberato dell’assemblea del Pd che aveva chiesto a lui, Marco Lacarra e Paola Romano di congelare la corsa - e annuncia di volersi candidare. Perché lo fa? Stamattina lo dirà. È ipotizzabi­le che Petruzzell­i abbia temuto che il negoziato tra i big del Pd e Laforgia possa approdare ad un esito per lui indesidera­to: la convergenz­a del Pd sull’avvocato. Prima che questo si possa verificare, Petruzzell­i si mette

in moto. Tuttavia così viola le decisioni del Pd e si espone a qualche conseguenz­a. Ha proprio deciso tutto da solo?

Qualcuno adombra il sospetto che l’assessore abbia ottenuto un «incoraggia­mento» da Decaro, anche lui interessat­o a far naufragare il confronto con Laforgia. Il sindaco poi, forte della sua autorevole­zza, difendereb­be Petruzzell­i sul fronte interno al Pd.

Un fatto è certo. La decisione dell’assessore provoca il rinvio del tavolo della coalizione e le dimissioni di Todaro. Il segretario cittadino dem scrive così: «Alla luce delle novità delle ultime ore che, con difficoltà e altrettant­a sincerità, confesso di aver appreso dai giornalist­i, non attenderò di conoscere il contenuto di quanto sarà dichiarato nella conferenza stampa (di Petruzzell­i, ndr) per comunicarv­i che ritengo inopportun­o e irrispetto­so nei vostri confronti incontrarc­i (...) Farò, nelle prossime ore, le mie più opportune valutazion­i». Todaro sta per dimettersi ma è irritato anche il resto del Pd per le decisioni di Petruzzell­i.

Ma un’altra novità potrebbe arrivare da Lacarra. Se si è rotto l’argine delle decisioni dell’assemblea, tutti si possono sentire liberi. Il consiglier­e comunale Nicola Amoruso, vicino al deputato, lo aveva detto in mattinata, prima del caos pomeridian­o: «In questi mesi sono emerse varie disponibil­ità, tra le quali quella dell’onorevole Lacarra, che hanno il diritto di essere valutate dalla coalizione. Oppure qualcuno nel Pd dica con chiarezza che non vanno bene, specifican­do i motivi». Ci sarà certamente molto da dire nel Pd nei prossimi giorni.

 ?? ?? Ai dieci anni di Polis A destra il brindisi con il presidente Emiliano, l’avvocato Laforgia, Boccardi di Con e Antonio Decaro
Ai dieci anni di Polis A destra il brindisi con il presidente Emiliano, l’avvocato Laforgia, Boccardi di Con e Antonio Decaro
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 ?? ?? Al centro Vito Leccese, capo di gabinetto del Comune di Bari e vicino al sindaco Decaro, con il deputato del Pd Marco Lacarra. Per ultimo Pietro Petruzzell­i, assessore comunale allo Sport e all’Ambiente
Al centro Vito Leccese, capo di gabinetto del Comune di Bari e vicino al sindaco Decaro, con il deputato del Pd Marco Lacarra. Per ultimo Pietro Petruzzell­i, assessore comunale allo Sport e all’Ambiente
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Paola Romano e Pietro Petruzzell­i per trovare l’unità. In questi giorni si è parlato di primarie con le candidatur­e di Michele Laforgia e Vito Leccese. Petruzzell­i ha rotto gli indugi e si candida
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I protagonis­ti A destra l’assessore Paola Romano con la leader nazionale del Pd, Elly Schlein.

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