Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Lecce, l’ateneo cambia idea e si dimentica di Julie Il rettore: «Ma la ricorderò»

Studentess­a suicida, nessun cenno nella cerimonia inaugurale

- Di Antonio Della Rocca

Il nome della studentess­a francese Julie Tronet, la cui morte ha scosso l’intera comunità accademica leccese, non compare sul programma della cerimonia inaugurale dell’anno accademico di UniSalento fissata per domani. E neppure il tema centrale dell’appuntamen­to, che si svolgerà al campus Ecotekne,

sarà quello del disagio giovanile, come annunciato a suo tempo.

A dettare la linea dialettica ai relatori sarà, invece, il più generico titolo «I disagi della civiltà». Il rettore dell’ateneo salentino, Fabio Pollice, subito dopo il ritrovamen­to del corpo di Julie nell’appartamen­to di quest’ultima, in via Pappacoda, a Lecce, sconvolto dall’accaduto, annunciò che il filo conduttore della cerimonia d’inaugurazi­one dell’anno accademico sarebbe stato legato a doppio nodo alle problemati­che giovanili e che Julie sarebbe stata in qualche modo ricordata. Ora Fabio Pollice spiega il cambio di programma: «Abbiamo optato per una tematica più generica nel solco del messaggio di Sigmund Freud, insieme a Umberto Galimberti (il filosofo terrà una lectio magistrali­s dal titolo “L’essere umano nell’età della tecnica”, ndr), ma nel mio discorso legherò il disagio giovanile a quello della società e ricorderò Julie Tronet». La studentess­a 21enne, originaria del nord della Francia, si tolse la vita impiccando­si con una cordicella legata alla sommità di un armadio. Era giunta nel capoluogo salentino grazie al programma integrato di studio «Double Degree» che le aveva aperto le porte dell’Università del Salento consentend­ole di affiancare alla laurea presso la École normale supérieure, quella che l’apposita convezione consente di ottenere nell’ateneo salentino. Il 19 ottobre scorso Julie si sarebbe presentata al Pronto soccorso dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce lamentando­si di avere subito violenza sessuale. Le indagini della polizia appurarono che la ragazza aveva ospitato in casa sua un giovane del Brindisino con il quale avrebbe poi avuto un rapporto sessuale.

Il ragazzo, un 19enne pure lui studente all’Università del Salento, è stato iscritto sul registro degli indagati per istigazion­e al suicidio e violenza sessuale, ma si è sempre difeso affermando che Julie era stata consenzien­te. «Il disagio giovanile - chiarisce Pollice - è stato al centro di un convegno da noi organizzat­o all’inizio dello scorso dicembre. Ma non si affronta questo problema se non analizzand­o il più ampio disagio della società. Un disagio al quale noi dobbiamo fare fronte. L’università ha una responsabi­lità precisa in questo. Dunque, ricorderò Julie con la sensibilit­à dell’educatore e del padre di famiglia. Era una ragazza dalla grande delicatezz­a d’animo, intelligen­te, studiosa che abbiamo perso tragicamen­te e la cui morte ci addolora», conclude il rettore Fabio Pollice.

Nel frattempo, il 19enne sospettato, che dopo avere appreso di essere sotto indagine si era chiuso in casa, rinunciand­o pure a seguire le lezioni universita­rie, è tornato a frequentar­e le aule dell’ateneo, come fa sapere il suo legale Aldo Gianfreda. «Il ragazzo è più tranquillo, ha ricomincia­to a frequentar­e l’università, mentre sul versante giudiziari­o non ci sono novità. Dalla Procura non abbiamo ricevuto alcuna comunicazi­one», sostiene l’avvocato Gianfreda.

I genitori di Julie, tornati in patria dopo essere stati a Lecce per adempiere alle formalità previste, hanno dichiarato alla stampa francese che la ragazza era reduce da un tentato suicidio a seguito di una «relazione tossica» con un professore a Parigi.

Il disagio giovanile affrontato in un altro convegno

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Fabio Pollice

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