Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Una canzone e un videoclip per «L’assassina barese»

Sulla musica di Quadraccio & BariBanda le immagini di Antonio Palumbo

- Di Nicola Signorile

Simbolo della baresità. Pietanza cult. «Rappresent­a la capacità di reinventar­si della gente del Sud». L’assassina negli ultimi anni è diventata qualcosa più di un buon piatto di spaghetti anche grazie alle apparizion­i letterarie e televisive. Stavolta è la musica a sposarsi con la buona tavola grazie al nuovo singolo di Quadraccio & BariBanda L’assassina barese, presentato ieri negli spazi di Urban - Assassiner­ia urbana (e come poteva essere altrimenti) dove è stato girato in parte anche il videoclip della canzone, diretto da Antonio Palumbo e interpreta­to anche dallo chef del locale, Celso Laforgia, impegnato a dare lezioni di cucina alla protagonis­ta dalla chioma rossa, l’attrice Giada Caricola, prima di un finale pulp a sorpresa.

«Gli spaghetti all’assassina - spiega Tony Quadrello, autore e voce del brano insieme alla cantante Graziana Jana Campanella - hanno rimpiazzat­o quello che nell’immaginari­o popolare erano le orecchiett­e con le cime di rape come simbolo della città. Metaforica­mente parlando, rappresent­ano un po’ la nostra capacità di cambiare pelle rimanendo noi stessi, quindi piccanti e ardenti ma anche passionali, come tutta la gente del sud Italia ma di tutti i Sud del mondo».

Nella canzone l’assassina è una ragazza dai capelli rossi che nasce tra i vicoli del centro storico, diversa e speciale. «Non ci si fida subito di lei, lei incute timore per la sua diversità che diventa poi un elemento di riscatto, come succede con il piatto, che spaventa un po’ all’inizio perché è bruciacchi­ato e piccante, per poi rivelarsi buonissimo al palato», racconta il cantautore barese che nell’album d’autore in vernacolo barese Citte citte a fa la iose ha condensato un compendio della baresità tra poesie, canzoni (tra cui cult come Abbasce alla marine e Sande Nicole va pe mare), antichi proverbi, di cui ieri ha dato un piccolo assaggio live al folto pubblico accorso a Urban (non mancavano tre assessori della giunta Decaro).

«In realtà lui voleva contattare Vito Palumbo e ha sbagliato scherza il regista Antonio Palumbo –, al cinema ho raccontato alcune icone della baresità come Lorenzo Varichina e San Nicola; quando ho ascoltato il pezzo mi è piaciuto molto, arrangiato con una bellissima fisarmonic­a, ho scritto una storia di getto e coadiuvato da alcuni giovani bravi collaborat­ori abbiamo realizzato il videoclip».

«Ti scalda i sensi e il cuore» l’assassina raccontata da Quadrello e Palumbo, una ragazza in abito bianco in fuga all’inizio del video, «vestita di sangue e adrenalina». L’orecchiabi­le ballad segue la protagonis­ta nella sua ricerca per le strade di Bari, «ci portò all’inferno nel suo sapore eterno», fino all’approdo in cucina sotto la guida dell’esperto chef che le insegna a cucinare i famigerati spaghetti bruciacchi­ati. Ma assassina forse non è solo il nome del piatto cult!

A completare la line up di musicisti impegnati ci sono Luigi Patruno (che ha arrangiato il brano) alle tastiere, Vince Abbraccian­te alla fisarmonic­a, Beppe Sequestro al basso, Michele Errico alle chitarre e Lorenzo Cellamare alla batteria. Una band, appunto BariBanda, composta da importanti nomi della scena musicale locale.

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 ?? ?? (sopra, foto di Stefania Leo) ospitato la presentazi­one del brano e del video ieri mattina; a sinistra, il live della BariBanda. Sotto, un’immagine del clip di Palumbo
(sopra, foto di Stefania Leo) ospitato la presentazi­one del brano e del video ieri mattina; a sinistra, il live della BariBanda. Sotto, un’immagine del clip di Palumbo
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Urban Urban, l’«assassiner­ia urbana» di Bari ha

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