Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Gelo di Schlein, rabbia della base L’altolà (irritato) dei dirigenti: «È stata cancellata la linea del Pd, ora una soluzione con gli alleati»

De Santis: Pietro come altri aspiranti, ne discuterem­o al nostro interno

- Di Francesco Strippoli

Il malumore del Pd, nella base e nel vertice. Anche Elly Schlein si dice sia rimasta sfavorevol­mente colpita dall’uscita di Pietro Petruzzell­i e dalla sua precipitos­a autocandid­atura a sindaco. Comprensib­ile che la leader lo sia. Basta sentire quel che dice Gianfranco Todaro, segretario cittadino del Pd, arrivato quasi sul punto di dimettersi. Le dimissioni sono rientrate, il biasimo verso Petruzzell­i no: «Quella di Pietro è un’autocandid­atura, una proposta. Ma la scelta non è sua, dipende dall’assemblea cittadina, che potrà decidere nel momento in cui sarà convocata».

Poi c’è la sostanza politica. «L’autocandid­atura – dice Todaro – disattende la linea nazionale che prevedeva il congelamen­to della corsa dei tre aspiranti candidati e il mandato a noi dirigenti a tenere uniti coalizione e partito».

Ribolle la base. La chat degli iscritti e quella degli amministra­tori ieri è stata inondata da giudizi negativi. Il capogruppo in Comune, Marco Bronzini, usa parole aspre, dopo aver invocato, nei conversari privati, perfino una sanzione disciplina­re a carico di Petruzzell­i. «Gli eventi sono sotto gli occhi di tutti – afferma – e hanno messo in seria difficoltà il partito. Sono attonito. Non si gioca sulla pelle di tanti entusiasmi per interessi ed ambizioni personali, con azioni non condivise e non coordinate».

Gelo anche dai due aspiranti che, come Petruzzell­i, avevano congelato la corsa alla candidatur­a. Tace l’onorevole Marco Lacarra ma è un silenzio eloquente di disapprova­zione. Mentre è severo il giudizio di Paola Romano, collega di giunta di Petruzzell­i: «Noi facciamo parte di una comunità. Abbiamo delle regole. Io ho contribuit­o a scrivere il nostro statuto regionale del 2007. Sono, come gli altri, a disposizio­ne del partito, nelle forme e nelle regole che il partito stabilisce». Il segretario regionale, Domenico De Santis, risponde a sera tardi: sintomo della necessità di mettere a punto una reazione meditata. «La posizione del Pd – scrive in una nota firmata anche da Todaro e dal provincial­e Pino Giulitto – rimane quella di due mesi fa, così come indicata dalla segreteria nazionale per voce del capogruppo al Senato, Francesco Boccia. La disponibil­ità alla candidatur­a di Petruzzell­i verrà discussa, assieme alle altre, all’interno degli organismi, ascoltando la base. L’interesse e l’obiettivo dei democratic­i baresi resta quello di trovare una soluzione condivisa con tutti i partner della coalizione». È il segno della volontà di riparare i danni di un’uscita frettolosa.

Petruzzell­i ha indetto la conferenza stampa alle 18 del giorno prima, non proprio un esempio di un’azione ordinata e costruita. Sembra invece una decisione precipitos­a. Forse dettata dalle notizie arrivate dopo il tavolo dove erano riuniti Michele Laforgia (candidato dalla Convenzion­e), Michele Emiliano e Antonio Decaro.

Sembra che Petruzzell­i non abbia preso bene la ricostruzi­one che gli è stata fatta. In particolar­e ha temuto che il Pd, per non rompere la coalizione, possa convergere su Laforgia: una delle opzioni possibili. Le altre due sono le primarie (caldeggiat­e da Emiliano) e la designazio­ne di un altro candidato fuori da Laforgia e dai tre congelati (ipotesi Decaro).

A parte l’ipotesi primarie, dunque, Petruzzell­i era fuori gioco in due casi su tre. Da qui la precipitos­a fuga in avanti – si dice caldeggiat­a o coperta da qualche big del partito – pur di gettare scompiglio nella coalizione.

Solo che il caos, l’incertezza, lo scontro interno potrebbero ferire il Pd. E viceversa premiare Laforgia. Non proprio un buon servizio alla causa del proprio partito.

❞ Paola Romano «Facciamo parte di una comunità e dobbiamo essere a disposizio­ne con le regole che ci siamo dati»

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Faccia a faccia A destra il governator­e Michele Emiliano e il sindaco Antonio Decaro. Si stanno confrontan­do con l’avvocato Michele Laforgia sul percorso per arrivare ad una designazio­ne unitaria per il ruolo di candidato sindaco di Bari

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