Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
«Roberta? Chi sa, parli: non è suicidio»
La famiglia di Roberta Bertacchi, impiccatasi nella sua abitazione di Casarano con la sciarpa del fidanzato ultrà, continua a non darsi pace, convinta che dietro il gestro estremo della ragazza possa esserci la responsabilità di qualcuno. E, per cercare di giungere alla verità, lancia un appello in tv: «Chi sa, parli - ha dichiarato ai microfoni di “Pomeriggio 5” la signora Marina Bonomo, madre di Roberta - voglio sapere cosa è successo quella notte». Per i familiari della ventiseienne, originaria di Milano e trasferitasi all’età di 9 anni a Ruffano dopo la separazione dei genitori, la giovane non avrebbe avuto motivo di togliersi la vita. «Continuo a non comprendere il gesto di mia figlia - ha proseguito la madre - perché Roberta aveva dei progetti: appena tre giorni prima, mi aveva chiesto aiuto per trovare una nuova casa vicino alla mia. Per Pasqua, invece, aveva detto alle cugine milanesi di volere andare a trovarle».
Mercoledì è stato intanto il giorno dell’ultimo saluto alla ragazza, dipendente in un’azienda calzaturiera di Supersano. I funerali sono stati celebrati nella Chiesa di Santa Chiara, a Ruffano, alla presenza - oltre che della famiglia, dei parenti, degli amici e colleghi di lavoro di Roberta - anche di Gabriele, il suo ex fidanzato, con cui aveva avuto una relazione per 5 anni prima di lasciarsi lo scorso agosto. Assente, per volere anche della famiglia della vittima, invece, l’attuale compagno Davide F., 35enne di Casarano: «Quando l’ho visto, ho detto a mia figlia “stai attenta”, perché non mi sembrava così tranquilla come persona. Non lo sto accusando di nulla - ha aggiunto la signora Marina - ma avevo avvertito una sensazione negativa». Il corpo della giovane fu trovato la mattina dell’Epifania, appeso alla grata della pensilina dell’appartamento con la sciarpa del Casarano, che le aveva regalato proprio l’attuale fidanzato, poi ascoltato a lungo dai carabinieri - come persona informata sui fatti - la mattina della scoperta della tragedia. La sera precedente, infatti, avevano avuto un acceso litigio in un locale. L’indagine dei militari, avviata con l’ipotesi di reato di istigazione al suicidio, è al momento contro ignoti. L’autopsia, disposta dal pm Maria Rosaria Petrolo ed eseguita lunedì dal medico legale Alberto Tortorella, ha confermato la morte per impiccagione della ragazza, escludendo qualsiasi altra ipotesi diversa da quella del gesto estremo. Si continua ad indagare per accertare se Roberta sia stata spinta a compierlo.