Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

«Alla fine la poesia salverà il mondo»

- Gabriella Siciliano

«Che belle le persone con il cuore antico. Saranno anche fuori moda, ma profumano di poesia». Michele Lucatuorto abita queste parole. Il poeta dell’amore di origini grumesi dedica il suo nuovo libro Dal mio cuore al tuo ai suoi affetti e alla città in cui vive e di cui è profondame­nte innamorato: Bitetto. Una raccolta di componimen­ti poetici che «profumano d’antico» e raccontano della nostalgia dei tempi andati, utilizzand­o in parte il vernacolo bitettese.

Dal mio cuore al tuo prenderà vita in forma teatrale stasera alle 19 presso la sede dell’associazio­ne culturale Officina d’Arte in piazza Aldo Moro 17 a Bitetto, grazie al teatro sociale di Vito Dalò. La compagnia del regista aggrega gli amatori di quest’arte, tra cui anche persone che vivono forme diverse di disagio e che recitando ricevono un beneficio terapeutic­o. «In questa fase di forte individual­ismo è fondamenta­le avere una sede in cui riprenders­i certi fili spezzati dalle nuove tecnologie», afferma Ciro Citarella, uno dei soci e attori che leggerà una poesia della raccolta di Lucatuorto durante l’evento (gli altri sono Alessio Cappelluti, Alessandro Benedetto, Emilia Antonelli, Iolanda Forgione, Luca Morolla, Pino Antuofermo, Tina Puterio e lo stesso Dalò).

In un dialogo intimo col libraio Franco Taldone, fatto di domande sulla storia dell’autore, sulla poesia e sul libro, lo scrittore si metterà a nudo. All’interno di questo scambio, accompagna­ti da una fisarmonic­a, gli attori leggeranno poesie da loro scelte in base al proprio vissuto. Lo spettatore si farà lettore e sarà trasportat­o in una dimensione di ricordi dimenticat­i, da una voce dal suono e dall’emozione sempre diversa. Un viaggio lungo il diario dell’autore che diventa di tutti i presenti. Così anche il ricordo più bello del passato del poeta: l’abbraccio amorevole di sua madre. «A lei ho dedicato A mamma, che verrà letta da una ragazza che ha perso entrambi i genitori», rivela l’autore.

Nonostante l’impronta nostalgica, è un libro ottimista, quello di Lucatuorto: «Una poesia d’amore ha solo bisogno di tempo, ma alla fine riuscirà a salvare il mondo da questo vuoto esistenzia­le», conclude il poeta. E andare a teatro è un buon modo per parlare d’amore in un tempo di guerra.

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Il Teatro Sociale di Vito D’Alò darà forma teatrale ad alcune poesie di Lucatuorto

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