Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
«Alla fine la poesia salverà il mondo»
«Che belle le persone con il cuore antico. Saranno anche fuori moda, ma profumano di poesia». Michele Lucatuorto abita queste parole. Il poeta dell’amore di origini grumesi dedica il suo nuovo libro Dal mio cuore al tuo ai suoi affetti e alla città in cui vive e di cui è profondamente innamorato: Bitetto. Una raccolta di componimenti poetici che «profumano d’antico» e raccontano della nostalgia dei tempi andati, utilizzando in parte il vernacolo bitettese.
Dal mio cuore al tuo prenderà vita in forma teatrale stasera alle 19 presso la sede dell’associazione culturale Officina d’Arte in piazza Aldo Moro 17 a Bitetto, grazie al teatro sociale di Vito Dalò. La compagnia del regista aggrega gli amatori di quest’arte, tra cui anche persone che vivono forme diverse di disagio e che recitando ricevono un beneficio terapeutico. «In questa fase di forte individualismo è fondamentale avere una sede in cui riprendersi certi fili spezzati dalle nuove tecnologie», afferma Ciro Citarella, uno dei soci e attori che leggerà una poesia della raccolta di Lucatuorto durante l’evento (gli altri sono Alessio Cappelluti, Alessandro Benedetto, Emilia Antonelli, Iolanda Forgione, Luca Morolla, Pino Antuofermo, Tina Puterio e lo stesso Dalò).
In un dialogo intimo col libraio Franco Taldone, fatto di domande sulla storia dell’autore, sulla poesia e sul libro, lo scrittore si metterà a nudo. All’interno di questo scambio, accompagnati da una fisarmonica, gli attori leggeranno poesie da loro scelte in base al proprio vissuto. Lo spettatore si farà lettore e sarà trasportato in una dimensione di ricordi dimenticati, da una voce dal suono e dall’emozione sempre diversa. Un viaggio lungo il diario dell’autore che diventa di tutti i presenti. Così anche il ricordo più bello del passato del poeta: l’abbraccio amorevole di sua madre. «A lei ho dedicato A mamma, che verrà letta da una ragazza che ha perso entrambi i genitori», rivela l’autore.
Nonostante l’impronta nostalgica, è un libro ottimista, quello di Lucatuorto: «Una poesia d’amore ha solo bisogno di tempo, ma alla fine riuscirà a salvare il mondo da questo vuoto esistenziale», conclude il poeta. E andare a teatro è un buon modo per parlare d’amore in un tempo di guerra.