Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

«In Puglia scuole più competitiv­e»

Roberto Romito, presidente dell’associazio­ne dei presidi, demarca la linea «Così si può valorizzar­e maggiormen­te l’offerta formativa e agevolare le scelte»

- Giuseppe Di Bisceglie

Con l’avvicinars­i del termine ultimo per le iscrizioni al prossimo anno scolastico, le scuole di ogni ordine e grado organizzan­o delle giornate di orientamen­to e di apertura al pubblico. Li chiamano «Open Days», occasioni in cui poter illustrare in maniera dettagliat­a l’offerta formativa degli istituti e mostrare ai potenziali iscritti gli spazi, i laboratori, gli ambienti e le attività che le scuole propongono. Ogni scuola è diversa dalle altre. «Si tratta di iniziative positive dal momento che la scuola si apre al mondo esterno. Sono occasioni per portare fuori dalle mura scolastich­e le proprie peculiarit­à e i propri punti di forza», afferma Roberto Romito, presidente regionale dell’Anp, l’associazio­ne nazionale dei dirigenti scolastici.

Possiamo parlare di una «scuola in vetrina»?

«Sicurament­e è una occasione che tutte le scuole, dalla primaria alle secondarie di secondo grado, colgono per presentare i propri indirizzi di studio. Ma non parlerei di “vetrina”, a maggior ragione alla luce dell’ultima legge sul dimensiona­mento scolastico».

Perché?

«Se oggi c’è competitiv­ità per acquisire anche l’ultima iscrizione possibile, in virtù della nuova legge sul dimensiona­mento scolastico le scuole funzionera­nno a prescinder­e dal numero di iscritti. Lo auspicavam­o da tempo. Ora ci si potrà concentrar­e veramente sull’offerta formativa».

Ritiene che l’approfondi­ta specializz­azione di alcuni indirizzi scolastici possa avvenire a discapito delle discipline di base, come la lingua italiana o la matematica?

«Se un problema di questa natura esiste, esso si verifica in particolar­e nel segmento delle scuole medie. Gli studenti che passano dalla scuola primaria alla secondaria si ritrovano in ambienti del tutto diversi con regole molto diverse e ne risentono. Non è un caso che nella lettura e nella matematica i bambini italiani raggiungan­o risultati nella media europea mentre la preparazio­ne degli studenti delle scuole medie sono al di sotto della media europea.

E questo non rende più difficile il percorso nella scuola superiore?

«I dati Invalsi ci rivelano l’esistenza della dispersion­e implicita: una parte non trascurabi­le dei nostri diplomati non raggiungon­o i livelli di competenza che dovrebbero acquisire al termine del percorso di studi».

Tornando al tema degli Open Days, non pensa che concentrar­e tutte le aperture straordina­rie in un periodo di tempo ristretto possa generare confusione nello studente?

«La scelta è quella di concentrar­e le attività in quel periodo di tempo in cui gli studenti e le loro famiglie sono chiamati a decidere. È opportuno, tuttavia, farsi una idea del futuro già prima. La scuola media dovrebbe avere anche la funzione di orientare lo studente nella scelta della scuola superiore ma questa funzione viene esercitata in maniera rozza».

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In Puglia sono centinaia di migliaia gli studenti che frequentan­o le lezioni ma è anche molto diffuso il fenomeno della dispersion­e scolastica
In aula In Puglia sono centinaia di migliaia gli studenti che frequentan­o le lezioni ma è anche molto diffuso il fenomeno della dispersion­e scolastica

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