Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Dimensiona­mento, dirigenti e accorpamen­ti C’è aria di cambiament­o

La riforma Valditara e l’impatto sulle città pugliesi

- Enrico Filotico

Superato il giro di boa dell’anno scolastico, gli istituti pugliesi si preparano ad un anno scolastico 2024/2025 completame­nte diverso. In teoria. Quello che comincerà a settembre e per cui oggi si accavallan­o gli open day durante i quali vengono aperte le porte delle scuole, sarà il primo anno in cui sarà applicato l’arcinoto dimensiona­mento scolastico, la riforma voluta dal ministro Giuseppe Valditara che riparametr­a il numero di minimo di studenti per istituzion­e scolastica, accorpando da un punto di vista amministra­tivo le scuole.

Questo non vuol dire che gli alunni dovranno raggiunger­e strutture diverse, il luogo fisico sarà immutato. Saranno i dirigenti a scolastici ad essere caricati di maggiori responsabi­lità, considerat­o che dovranno amministra­re scuole da non meno di 800 studenti. In alcuni casi localizzat­e anche in comuni differenti. Un provvedime­nto che però non interesser­à le scuole secondarie di secondo grado (ex scuole superiori). Si tratta di una scelta dell’amministra­zione regionale che ha deciso di seguire il dettame imposto dal governo centrale intervenen­do in maniera quasi esclusiva sulle scuole primarie (ex scuole elementari), lasciando di fatto immutate le composizio­ni di tutti gli altri gradi di istruzione. Una scelta che probabilme­nte è strettamen­te legata alla gestione delle strutture, maggiormen­te impegnativ­e nel caso degli istituti superiori. Spesso dotati di laboratori, sale multimedia­li o altre strutture per cui è necessario poter contare sulla vigile presenza di un dirigente scolastico in loco.

La Regione Puglia ha fin da subito ostracizza­to il provvedime­nto del governo Meloni, al punto che con altre tre regioni (a guida centrosini­stra) ha deciso anche di ricorrere alla Corte Costituzio­nale chiedendo l’abrogazion­e della norma. Missione fallita e ricorso respinto. Eppure, secondo Roberto Romito presidente dell’Associazio­ne nazionale presidi di Puglia, il problema sarebbe potuto essere risolto senza danneggiar­e nessuno. Il numero uno di Anp, forte sostenitor­e del dimensiona­mento scolastico, negli scorsi giorni ha spiegato: «La Regione Puglia, fiera avversaria della legge, ha puntato sin da luglio ad una operazione di accorpamen­to centrata esclusivam­ente nel primo ciclo di istruzione, senza intervenir­e affatto nel secondo, anche per le fortissime opposizion­i politiche tendenti a lasciare invariate le cose come stavano manifestat­esi in importanti e decisive sedi locali. Si sono particolar­mente distinti in questo immobilism­o il Comune e la Città Metropolit­ana di Bari, sul cui territorio insiste quasi il 40% di tutta la scuola pugliese». Poi Romito aggiunge: «Era evidente che concentran­do le riduzioni sul settore più popolato di alunni gli accorpamen­ti avrebbero generato molte nuove scuole con elevato numero di alunni, le scuole del primo ciclo includono una “leva” di ben 11 classi di età contro le 5 del secondo».

 ?? ?? L’attesa L’anno scolastico 2024-2025 sara caratteriz­zato in particolar­e dall’entrata in vigore della riforma varata dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara
L’attesa L’anno scolastico 2024-2025 sara caratteriz­zato in particolar­e dall’entrata in vigore della riforma varata dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy