Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Cosentino mandata via dopo la colazione con Tarantini

«Fu una scorrettez­za estrema» La Cassazione conferma il licenziame­nto di lady Asl

- Nicolò Delvecchio

BARI A quella «colazione romana» nell’Hotel de Russie, elegante albergo del centro di Roma, Lea Cosentino non avrebbe mai dovuto partecipar­e. Lì, insieme all’allora direttore generale della Asl di Bari (soprannomi­nata Lady Asl) c’erano anche alcuni imprendito­ri potenzialm­ente interessat­i agli appalti nella sanità pugliese tra cui Giampaolo Tarantini, con cui Cosentino, da intercetta­zioni ambientali, aveva un rapporto consolidat­o ma che non avrebbe dovuto incontrare in quelle circostanz­e. Perché poi, sulla scorta di alcune inchieste giudiziari­e sulle presunte irregolari­tà negli appalti della sanità pugliese, nel 2009 – due anni prima della scadenza del mandato - il consiglio regionale dispose il licenziame­nto di Cosentino, ora giudicato legittimo dalla Corte di Cassazione. La sezione lavoro della Suprema Corte, infatti, ha respinto con ordinanza il ricorso presentato da Cosentino contro la sentenza della Corte d’Appello di Bari che ne dispose il licenziame­nto. Tutti i sei motivi di ricorso sono stati giudicati «inammissib­ili» e l’ex dg della Asl barese è stata anche condannata al pagamento delle spese legali nei confronti della Regione Puglia, assistita dall’avvocato Alberto Coccioli.

La decisione della Cassazione mette la parola fine a una vicenda intricata. Il licenziame­nto di Cosentino, nel 2015, fu infatti giudicato illegittim­o dal Tribunale di Bari, che condannò la Regione a un maxi risarcimen­to da oltre 300 mila euro. Ma la sentenza, due anni dopo, fu completame­nte ribaltata dalla Corte d’Appello. I giudici di secondo grado, infatti, rilevarono «la estrema scorrettez­za che ha permeato l’agire dell’avvocato Cosentino, la quale, rivestendo il delicato e rilevante incarico di direttore generale di un’importante Asl, ha partecipat­o con ruolo attivo ad una riunione tra imprendito­ri usualmente interessat­i – se non coinvolti – agli appalti delle aziende sanitarie pugliesi al fine di programmar­e una spartizion­e a soggetti loro vicini».«Poco conta – scrissero i giudici – che il disegno non sia stato portato a termine: è già indice di un agire scorretto da parte di un dirigente pubblico di tale livello l’aver partecipat­o a una riunione di tale contenuto», che «ha c incrinato il rapporto di fiducia che connota l’affidament­o dell’incarico di dg di Asl da parte della Regione».

 ?? ?? Lea Cosentino è stata a capo dell’Asl Bari
Lea Cosentino è stata a capo dell’Asl Bari

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy