Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
«Di me non sai», un triangolo amoroso
Amore, sesso, gap generazionale e omosessualità. Sono questi gli ingredienti di Di me non sai, il romanzo d’esordio dello scrittore pugliese Raffaele Cataldo, pubblicato da Accento Edizioni, appena arrivato in libreria. Un uomo nudo in copertina, con la testa china verso il basso, i capelli dorati, circondato da piume aleggianti. «Sembra un angelo decaduto», dice Cataldo. Simbolo di una difficoltà a volare appartenente ai tre personaggi della storia.
Lucio è un uomo che lavora in un ufficio a Bari, desidera l’amore ma lo osserva da lontano. Davide è un ragazzino di provincia (di Scappagrano, una contrada di Acquaviva delle Fonti), tormentato e inquieto, di cui si innamora Lucio. Lorenzo è l’uomo del mistero, indimenticabile ex amore di Davide, capace di liquidare con un sms: «Vivi la tua vita». Le storie dei tre personaggi di Di me non sai viaggiano su binari che a un certo punto si incontrano – o, meglio, si scontrano – per poi separarsi perentoriamente. «Lucio nella relazione con Davide e Davide in quella con Lorenzo vengono a patti con l’oscurità interiore – spiega l’autore
Raffaele Cataldo -, un viaggio che sortirà su di loro effetti diversi».
I sentimenti, il sesso, le relazioni sono sviscerati da Cataldo in tutto il loro crudo realismo. Di edulcorato in Di me non sai non c’è niente: l’amore non è reciproco, il sesso è spesso fine a se stesso, la differenza d’età tra gli amanti tende a complicare le cose. «Racconto un gap generazionale che influisce sul modo di vivere la sessualità – continua Cataldo -. Davide è l’unico che vive in un mondo “post gay”, in cui essere omosessuale non è più un problema: lui fa coming out con i genitori prestissimo, a 16 anni, vive la sua vita in modo molto libero. Lorenzo, seppur uomo maturo, essendo nato e cresciuto in un contesto storico-sociale diverso, deve nascondere la sua omosessualità, è costretto a vivere una seconda vita». Una storia molto attuale che si consuma durante un’estate pugliese, tra la città (Bari) e la provincia (Scappagrano). «Lucio, Davide e Lorenzo non sono me, ma portano la mia taglia» racconta l’autore.
Raffaele Cataldo, classe 1991, è originario di Acquaviva delle Fonti. Ha studiato lingue all’Università di Bari, ma il suo desiderio più profondo è sempre stato quello di frequentare la scuola Holden dove si è diplomato nel 2017. Oggi vive a Torino e dimostra orgoglio nei confronti del suo primo lavoro. «Nella mia testa questa storia esiste già da molto tempo» afferma. E, adesso, esiste anche per gli altri, si trova sugli scaffali delle librerie.