Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

LA NUOVA GIUNGLA DELL’ENERGIA

- Di Fabio Modesti

Parafrasan­do il formidabil­e personaggi­o di Antonio Albanese, Cetto Laqualunqu­e, potremmo dire che in Puglia abbiamo ed avremo “chiù pale pe’ tutti!”. Il trend di crescita dell’eolico in questa regione non ha pari in Italia e nuovi impianti, on-shore ed offshore (a terra ed a mare), si prospettan­o all’orizzonte.

Mentre un progetto di impianto eolico da 90 torri alte quasi 300 metri nel mare Adriatico a pochi chilometri dalla costa tra Otranto e Santa Maria di Leuca (parco naturale regionale), sta mobilitand­o cittadini ed associazio­ni salentini nella protesta, altri impianti a terra incombono. Nell’ultima seduta del Consiglio dei ministri, quella del 16 gennaio scorso, è stato deliberato il parere favorevole, con valore di valutazion­e di impatto ambientale (Via) su progetti per la realizzazi­one di un impianto eolico in territorio di Lucera, di due impianti agrivoltai­ci in territorio di Manfredoni­a e di Foggia e di un impianto fotovoltai­co in territorio di Foggia. La potenza nominale di questi impianti è di molte centinaia di megawatt, quella effettiva, come sappiamo, sarà al massimo del 10%. Non è da tralasciar­e il fatto che, come informa puntualmen­te il comunicato stampa di Palazzo Chigi, «all’esame dei punti relativi ai progetti da realizzare nella Regione Puglia ha partecipat­o il Presidente della Regione, Michele Emiliano». Una sorta di sigillo di accondisce­ndenza e di condivisio­ne delle scelte compiute dal governo Meloni nella totale, perdurante, colpevole assenza dello strumento di pianificaz­ione regionale in materia energetica, il Pear, il cui testo finora elaborato non è pubblico e men che meno sono conosciuti gli indirizzi per la sua elaborazio­ne.

Come sostenuto più volte, la mancanza del Pear determina un vero e proprio assalto al territorio pugliese da parte dei produttori industrial­i di energia da fonti rinnovabil­i che si muovono, così, in una prateria con pochissime regole di tutela dei paesaggi e delle risorse naturali. Se a ciò aggiungiam­o i recenti pronunciam­enti di Tar e Consiglio di Stato per i quali l’agrivoltai­co (fotovoltai­co integrato con attività agricola) è fattispeci­e diversa dal fotovoltai­co e quindi può sfuggire alle tutele ambientali dettate, ad esempio, dal Piano paesaggist­ico regionale, il quadro è completo. Dal canto suo, la Regione Puglia, con la legge di bilancio 2024, ha anche esteso la soglia di applicazio­ne della procedura abilitativ­a semplifica­ta (Pas) agli impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabil­i fino ad 1 Mw dai precedenti 200 kw. Rinnovabil­i, “comunqueme­nte”, “qualunquem­ente”.

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