Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Spumante rosé da uve Aglianico: solido ed elegante
Nel 2022 l’Italia ha prodotto spumanti per 978 milioni di bottiglie; i dati sono dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly che rilevano la crescita della ristorazione nazionale e dell’export. Che siano eleganti Franciacorta o prestigiosi spumanti Trento Doc o piacevoli Prosecco o accattivanti e dolci Asti, quel variegato mondo che va sotto il nome generico e abusato di «bollicine» è in continua crescita. Gli spumanti piacciono a tutti, ma soprattutto ai giovani, mettono allegria, si adattano a qualsiasi cibo e a qualsiasi circostanza. Una volta relegati alle festività o alle ricorrenze, negli anni il loro consumo è aumentato vertiginosamente.
Versatilità e destagionalizzazione sono le chiavi del loro successo, un cambiamento epocale sulle tavole italiane. Se a tirare tutto il comparto è il Prosecco con 635 milioni di bottiglie di cui più dell’80% venduto all’estero, anche le produzioni territoriali segnano un continuo aumento. Per la Puglia non ci sono dati certi, ma la produzione viene stimata globalmente oltre i 3 milioni di bottiglie.
Tra le realtà più significative di questa tipologia, per chi è alla ricerca di chicche enologiche che siano espressioni territoriali, l’Istante della Marchesa fa al caso vostro. Ottenuto da uve Aglianico allevate in terra dauna, arriva dopo un lungo affinamento sui lieviti (42 mesi) ed è subito classe ed eleganza. Il colore buccia di cipolla brillante con bollicine fini e costanti annuncia un naso di frutti rossi maturi (ciliegia, fragola), accenni floreali e sentori di crosta di pane. Al palato è fresco, lievemente sapido, austero ed elegante. Il finale di bocca è lungo e la bolla diventa cremosa e persistente. Un Metodo Classico di grande qualità in cui l’Aglianico gioca un ruolo fondamentale portando in dote struttura e classe.