Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il racconto choc di un liceale «Lì per raccogliere un pallone, ho visto i piedi tra i cespugli»
La testimonianza sul ritrovamento del senzatetto
Apparentemente una «normale» giornata di scuola: quella di ieri, però, non è stata «una delle tante» per i ragazzi del liceo scientifico Enrico Fermi di Bari. Il cadavere di un uomo di quarantasette anni, di origini ceche è stato ritrovato in un’aiuola del giardino della clinica Mater Dei, adiacente all’istituto scientifico. Gli studenti si trovavano in cortile durante l’ora di educazione fisica, e come racconta uno di loro: «Di solito ci dividiamo tra il campo interno, quello esterno e la pista di atletica, che confina con i giardini dell’ospedale. Un mio compagno doveva recuperare il pallone. Una volta ripresa la palla, ha notato che tra i cespugli c’erano dei piedi che spuntavano, di cui uno era senza scarpa, e una stampella lì nei paraggi. Ha capito che qualcosa non andava e ha avvisato il professore, anche perché non sapeva cosa fare».
Così i docenti si sono mobilitati e hanno allertato il 118 e le forze dell’ordine, che hanno potuto solo constatato il decesso e provato a ricostruire l’accaduto: la vittima, un senzatetto originario della Repubblica Ceca, avrebbe cercato riparo tra le siepi del giardino della clinica, per ripararsi dal freddo, viste le rigide temperature della notte.
«Quando sono arrivati i soccorsi, più o meno verso la terza ora - aggiunge ancora lo studente del liceo scientifico Enrico Fermi di Bari - hanno recintato la zona, coperto il corpo e posizionato nei pressi del corpo un carabiniere, per evitare che noi ci avvicinassimo troppo».
La preside e gli operatori del liceo barese (uno dei più noti della città) ritengono di essere totalmente estranei a
quanto successo nella mattinata di ieri, perché pur essendo stati loro ad allertare le forze dell’ordine, segnalando il ritrovamento, smentiscono che siano stati i ragazzi a trovare il corpo. «Certo, si trovavano lì, ma questo è un altro discorso. Noi non centriamo nulla con tutta questa storia», affermano.
«Nella scuola e tra i corridoi la situazione è stata abbastanza tranquilla, anche perché essendo dall’altra parte del giardino, non ha influito più di tanto su di noi. All’inizio abbiamo pensato che potesse essere qualche paziente della clinica, vista la stampella», conclude lo studente del liceo barese.
Secondo alcune fonti dell’ospedale, la vittima si rivolgeva spesso alla struttura per chiedere cure, ma la Direzione Sanitaria, pur essendo stata interpellata, non rilascia dichiarazioni.