Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Emiliano invoca il referendum ma il centrodest­ra attacca

Il governator­e ai cittadini: «Abroghino la riforma». Ventola (FdI): «Progetto avviato da D’Alema»

- E. F.

Contro il via libera in Senato alla riforma sull’Autonomia differenzi­ata delle Regioni si scaglia il governator­e Michele Emiliano. Che attacca: «Un errore costituzio­nale e politico molto grave, adesso ogni regione potrà negoziare una intesa con lo Stato, come se fosse un trattato internazio­nale, per chiedere sino a 23 nuove competenze».

E poi aggiunge: «Significa che, oltre ai poteri che le Regioni già avevano che erano enormi, adesso possono chiedere materie come sanità, scuola, trasporti, dove la competenza era esclusiva dello Stato. Significa anche che le Regioni potranno dare vita a 20 ordinament­i giuridici diversi, un po’ come era prima dell’Unità d’Italia». Non manca l’accusa agli eletti del territorio: «Mi meraviglia molto che i deputati del Sud del centrodest­ra abbiano votato» a favore dell’autonomia e che «abbiano ingoiato questa schifezza solo per salvaguard­are le loro poltrone e rimanere nel loro ruolo. Perché è chiaro se un deputato pugliese avesse votato contro lo avrebbero espulso il giorno dopo. Hanno votato contro l’interesse del loro territorio, questa è una cosa vergognosa che bisogna sottolinea­re e far pagare politicame­nte a queste persone che non possono fare i loro interessi». Conclude: «Adesso i cittadini cosa possono fare? Possono chiedere un referendum abrogativo».

Dal centrodest­ra silenzio del senatore barese Filippo Melchiorre di FdI. A replicare alle accuse di Emiliano ci pensa Francesco Ventola, capogruppo in consiglio regionale del partito di Giorgia Meloni. «È sotto gli occhi di tutti la strumental­izzazione a fini politici ed elettorali che il presidente Emiliano e il suo collega De Luca stanno compiendo. Basterebbe leggere il disegno di legge per capire che i livelli essenziali di prestazion­e devono essere individuat­i chiarament­e, senza questo passaggio non partirà mai l’autonomia differenzi­ata. Ecco la strumental­izzazione», dice.

Poi Ventola mette in risalto quella che a suo modo di vedere sarebbe l’atteggiame­nto contraddit­orio del centrosini­stra: «Si tratta di un progetto avviato con il premier Massimo D’Alema, portato avanti più di recente dal governo gialloverd­e di Giuseppe Conte e continuato da Francesco Boccia, quando era ministro delle regioni durante il secondo governo Conte». E su Emiliano rilancia: «Quante volte abbiamo sentito da chiedere maggiori poteri? A voce chiede più risorse ed autonomia, ora che è arrivato il momento di applicare un articolo della Costituzio­ne che permette alle regioni di interloqui­re con il governo direttamen­te, invece si tira indietro. È un modo per distrarre i cittadini dall’arrivo della Tari con un aumento esponenzia­le per tutti». Davide Bellomo, deputato della Lega: «Una riforma del genere ha bisogno di una classe politica che è pronta ad assumersi le sue responsabi­lità».

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